Canone Rai, battaglia all’Europarlamento. La Ue si dichiara ‘incompetente’ ma la petizione per l’abolizione resta aperta

di Raffaella Natale |

Gli eurodeputati chiedono ‘ulteriori approfondimenti’. La presidente della commissione Petizioni Mazzoni: ‘La Commissione Ue ha il dovere di andare fino in fondo per vedere se ci sono violazioni’ delle norme europee’.

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La battaglia sul canone Rai continua ad animare gli uffici dell’Unione europea. Il confronto si è acceso dopo che la Commissione Ue ha ribadito di non essere competente sulla questione dell’abolizione della tassa pagata dagli italiani per il servizio pubblico radiotelevisivo, ma gli eurodeputati non ci stanno e annunciano battaglia.

 

Il mese scorso, la proposta della Lega di abolire il canone Rai era stata accolta dal Parlamento Europeo che aveva ufficialmente dichiarato ammissibile la petizione promossa dall’eurodeputato leghista Mara Bizzotto e dal CLIRT (Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva) di Marostica, in provincia di Vicenza (Leggi Articolo Key4biz). Era quindi stato chiesto alla Commissione Ue di aprire un’indagine sulla questione. L’esecutivo Ue ora, però, sostiene la propria ‘incompetenza’ sul canone Rai.

 

I toni si sono alzati ieri all’Europarlamento durante l’esame della petizione in questione, firmata da oltre 14 mila persone. La posizione di Bruxelles è stata definita “ridicola” dalla Bizzotto. “Vergogna” le ha fatto eco il collega del Carroccio Mario Borghezio per il fatto che la Rai non stesse riprendendo il dibattito “non rispettando il suo ruolo di servizio pubblico“. Il funzionario della Commissione Ue presente all’audizione si è detto “sorpreso” dai toni degli interventi, pur riconoscendo che “i canoni televisivi non sono popolari in nessun paese europeo“.

 

Sulla base delle informazioni disponibili, comunque, l’esecutivo Ue “non ritiene opportuno” al momento riaprire un’indagine sui finanziamenti statali alla Rai, dato che tra il 2003 e il 2005 era già stata accertata la compatibilità del canone con le norme europee sul servizio pubblico, come ricordato anche dalla rappresentante Rai presente in sala.

“Spetta alle autorità nazionali decidere come organizzare il canone e nulla nell’odierna petizione induce a ritenere di dover riesaminare il fascicolo“, ha affermato il funzionario.

 

Bizzotto ha contestato la risposta di Bruxelles, definendola “incompleta e ridicola” e chiedendo di “fare un esame serio e approfondito” della situazione in Italia, compresa la recente sentenza del Consiglio di Stato sul caso Rai-Sky e le trasmissioni in chiaro del digitale terrestre. Su quest’ultimo punto, in particolare, il funzionario dell’esecutivo comunitario ha ammesso “di non essere a conoscenza” della sentenza.

Pronta la replica del leghista Matteo Salvini: “Mi stupisce la superficialità della Commissione europea, che richiama tutti su tutto e se ne frega della discriminazione sul canone per i non udenti e i non vedenti”.

 

Critiche alla Commissione Ue non sono però arrivate soltanto dai parlamentari della Lega Nord, ma anche da altri eurodeputati presenti all’audizione. Per questo motivo, la presidente della commissione Petizioni Erminia Mazzoni (Pdl) ha proposto di tenere aperta la petizione sul canone Rai e di chiedere, ricevendo il consenso unanime degli eurodeputati, “ulteriori approfondimenti” all’esecutivo Ue, che “ha il dovere di andare fino in fondo per vedere se ci sono violazioni” alle norme europee.

 

La petizione era stata depositata nel dicembre 2012 per chiedere l’abolizione del canone e l’apertura di una procedura d’infrazione comunitaria contro l’Italia per violazione della libera concorrenza.

Una posizione non condivisa dal direttore generale Rai, Luigi Gubitosi, che in un’intervista a Repubblica Tv commentava: “A me risulta che il canone sia una tassa e le tasse vanno pagate. Trovo molto grave che qualcuno inviti a non pagarle”.

 

Intanto ieri il Cda della Rai ha condiviso le linee guida del progetto, che verrà illustrato nei suoi elementi di dettaglio organizzativi e gestionali nelle prossime sedute, che prevede la confluenza del Canale Rai 4 all’interno della Direzione Rai Gold (che già comprende i due Canali Rai Premium e Rai Movie).

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