Economia digitale, Fleur Pellerin: ‘Non possiamo perdere la rivoluzione 3.0’

di Raffaella Natale |

Il Ministro francese torna a parlare degli impegni della Ue nell’innovazione e della necessità di modificare le regole sul data protection, in vista del prossimo Consiglio europeo del 24-25 ottobre.

Francia


Fleur Pellerin

Non possiamo perdere la rivoluzione del 3.0“, ha dichiarato stamani il Ministro francese dell’Economia digitale Fleur Pellerin, intervenendo a una tavola rotonda sulla competitività in Europa organizzata nell’ambito del Women’s Forum.

La Pellerin ha invitato i partecipanti a “guardare il bicchiere mezzo pieno“: “I cambiamenti strutturali avvengono lentamente ma si stanno facendo e vanno nella giusta direzione. In Francia abbiamo creato dei campioni digitali che non sono molto conosciuti, ma i nostri ingegneri e le nostre scuole creative attirano gli investitori stranieri”.

 

Il Ministro ha poi sottolineato che spetta allo Stato “facilitare le procedure amministrative e creare le basi per un ambiente favorevole per le aziende, perché possano crescere e creare lavoro…E’ una battaglia comune con l’Europa”.

 

Ieri la Pellerin è intervenuta in Senato sul data protection, per dire che “i dati, personali e non, sono una delle principali risorse chiave per la crescita e lo sviluppo dell’economia per il prossimo ventennio”.

Il dibattito ha evidenziato la crescente importanza dei dati personali nella società e nell’economia.

Il Ministro ha, quindi, indicato la propria volontà di ammodernare le leggi sulla privacy, in particolare attraverso il regolamento in discussione al Consiglio europeo e all’Europarlamento, dove grazie al costante lavoro del Ministro alle Attività produttive Arnaud Montebourg si sta cerando di difendere e promuovere la posizione francese.

Si tratta, ha ribadito la Pellerin di un “aspetto essenziale nella politica digitale che la Francia e l’Europa devono portare avanti per riguadagnare una posizione importante nelle nuove tecnologie”.

 

A riguardo, il Ministro ha ricordato il prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 ottobre che riguarderà appunto l’economia digitale. “L’Europa – ha concluso – deve rimettere mano al digitale e la questione del data protection permetterà di giudicare se è in grado di imporre le proprie regole”.

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