Italia
Nella Legge di Stabilità, ex Finanziaria, che arriva oggi all’esame del Consiglio dei Ministri che ieri il premier Enrico Letta ha illustrato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si prevede l’istituzione di un fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2014, 40 mln per il 2015 e 30 mln per il 2016.
Il fondo sarà destinato all’incentivazione dell’avvio di nuove imprese editoriali, attribuendo 20 milioni per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, e al sostegno alle ristrutturazioni aziendali e agli ammortizzatori sociali assegnando 30 milioni per il 2014, 20 milioni per il 2015 e 10 milioni per il 2016.
Grazie agli incentivi, ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria Giovanni Legnini, a margine di un seminario a Napoli su ‘Stampa, editoria e informazione’, saranno “molte migliaia” i posti di lavoro a tempo indeterminato per i giornalisti che vedranno trasformati i propri contratti.
Il sottosegretario, rispondendo a una domanda circa la quantità di persone che saranno stabilizzate grazie agli incentivi, non ha fornito un dato preciso dal momento che “la situazione è ancora in scorrimento“, ma “vi è un ritmo abbastanza sostenuto nella richiesta degli incentivi”.
Per Legnini si tratta di un ulteriore strumento che “non ha valore miracolistico, ma è importante. Molte migliaia di posti di lavoro verranno creati grazie allo strumento incentivante”.
Il Sottosegretario ha poi precisato che non saranno dati soldi a fondo perduto alle aziende editoriali, perché queste dovranno dire “se e quanti giovani assumeranno“.
Per consentire il rinnovo generazionale all’interno delle aziende editoriali, sarà introdotto un criterio di priorità nella valutazione dei piani di riconversione di chi è in crisi.
“Riteniamo – ha sottolineato – che nel valutare le crisi aziendali per la necessità di ammortizzatori sociali e prepensionamenti, le aziende ci devono dire se e quanti giovani assumeranno. Questo elemento sarà valutativo nell’accesso o meno agli ammortizzatori”.
Entro un mese poi, ha promesso Legnini, ci sarà una “mia proposta concreta” sull’equo compenso dei giornalisti. Ha, quindi, ricordato che l’8 ottobre scorso è stata nuovamente convocata la commissione sull’equo compenso durante la quale “ho chiesto a tutti i partecipanti di formulare una proposta”. “Si è preso atto che è una vicenda molto complessa e, pertanto, mi sono fatto carico di formularne una io – ha aggiunto – entro un mese dopo aver preso atto che non ne sono arrivate di significative”. “Faremo una valutazione complessiva – ha concluso Legnini – entro l’anno”.