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La pubblicazione online dei compensi percepiti dai dipendenti Rai, prevista dallo schema del nuovo Contratto di servizio, ha acceso un animato dibattito, com’era prevedibile, innescato dal botta e risposta tra Fabio Fazio e Renato Brunetta nella puntata di ‘Che Tempo che fa’ su Rai 3 del 13 ottobre. Il deputato Pdl ha stuzzicato il conduttore ricordandogli il contratto da 5 milioni di euro siglato con la Rai. Fazio ha risposto: “Ne sono orgogliosissimo perché io faccio guadagnare la mia azienda, così come sono orgogliosissimo di restituire il 50% al fisco e di non avere alcuna denuncia per frode”.
Riguardo alla trasparenza dei contratti Rai, Brunetta si è già mosso. Giovedì scorso il capogruppo del Pdl alla Camera ha presentato al presidente della Vigilanza Roberto Fico tre interrogazioni dove in sintesi si chiede di rendere noti i compensi di Roberto Benigni e Luciana Littizzetto e pubblicare i curricula del personale Rai (Leggi Articolo Key4biz).
In una delle interrogazioni viene evidenziato come per il programma di Fabio Fazio, Littizzetto “percepirebbe un cachet che ammonta a 20mila euro per ogni puntata, che prevede circa 10 minuti di monologo“, e che “la comica torinese ha tra l’altro partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo, condotta sempre da Fabio Fazio, suscitando diverse polemiche per l’ammontare dei compensi percepiti (600 mila euro per Fazio e circa 350 mila euro per la Littizzetto), pubblicati da diversi organi di stampa“.
L’argomento è molto caldo e gli animi, come abbiamo visto, si sono presto scaldati.
Maurizio Gasparri (Pdl), vicepresidente del Senato, ha subito dichiarato che “Le sconcertanti dichiarazioni di alcuni conduttori Rai fatte in diretta nelle ultime ore impongono un’urgente convocazione della Commissione di vigilanza per discutere pubblicamente del tema della trasparenza dei compensi nel servizio pubblico“.
“E’ incredibile leggere sui giornali annunci di trattative milionarie – ha sottolineato Gasparri – e assistere alla temerarietà di noti personaggi pubblici che si rifiutano di parlare dei loro compensi adducendo inesistenti vincoli alla trasparenza. Le norme, anzi, impongono il contrario. E’ assurdo quanto si è verificato nelle ultime ore, con tanto di supporto di un pubblico probabilmente appositamente selezionato, che applaude ai tentativi di sottrarsi al confronto sull’uso di risorse che sono comunque dei cittadini”.
Sulla questione sono tempestivamente intervenuti l’Associazione Utenti Radiotelevisivi e il Codacons, che qualche mese fa ha consegnato alla Corte dei Conti uno scottante dossier sui mega-compensi percepiti da alcuni conduttori del prime time (Leggi Articolo Key4biz).
Le due associazioni sostengono che “Quanto dichiarato da Fazio ieri è assolutamente assurdo e falso: nessuno può impedire per contratto di rendere pubblici i compensi, soprattutto se chi riceve il cachet decide di dare comunicazione di quanto percepito“.
“Inoltre – si legge ancora nella nota -, la segretezza di cui ieri ha parlato Fazio viene cancellata di netto dal Fisco, dal momento che le denunce dei redditi sono pubbliche“.
“Il Dg della Rai Luigi Gubitosi va nella direzione contraria alla trasparenza che l’azienda deve ai cittadini, principali finanziatori attraverso il canone – proseguono Associazione Utenti Radiotelevisivi e Codacons -. Se quindi Gubitosi non è in grado di garantire tale trasparenza, farebbe meglio a dimettersi”.
“E sui compensi di Fazio, Littizzetto e Benigni – informa la nota – le due organizzazioni hanno presentato questa mattina non solo un esposto alla Corte dei Conti contro la Rai, ma anche un’istanza d’accesso all’Agenzia delle Entrate per avere copia delle denunce dei redditi (che sono pubbliche) dei tre personaggi televisivi e risalire ai cachet elargiti loro dalla Rai. E non appena avremo questi dati – concludono Codacons e Associazione Utenti Radiotelevisivi – sarà nostra cura divulgarli allo scopo di garantire massima trasparenza ai teleutenti”.
Anche il blog di Beppe Grillo è intervenuto sulla polemica nata dopo lo scontro in diretta tra Renato Brunetta e Fabio Fazio. Con un post dal titolo “L’ipocrisia di Rai3” “Domenica 13 ottobre 2013 il Tg3 su Rai3 alle ore 19:15 (minuto 13:58, ndr) – si legge nel commento – manda in onda un servizio su una famiglia composta da nonna, marito, moglie e tre bambine che vivono (si fa per dire) con la pensione di reversibilità della nonna: settecento (700) euro al mese. Alle 21 circa va in onda sempre su RAI3 “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio, conduttore televisivo, al quale la Rai ha rinnovato il contratto per tre anni per un importo pari a 5.400.000 (cinquemilioniquattrocentomila) euro, cioè 1.800.000 all’anno”.
“Chiedo – prosegue il post pubblicato sul blog – che i portavoce del M5S denuncino, tutte le volte che vanno in una qualsiasi televisione, queste enormi ingiustizie. Anche tenendo presente che sono i pensionati al minimo che pagano il canone. E poi basta ricordarsi il trattamento di Fico (Presidente Vigilanza Rai) da parte di Fazio”.
Ricordiamo che nello schema del Contratto di servizio si legge che “…Per soddisfare un’esigenza di trasparenza più volte manifestata, senza derogare alle norme previste per la tutela della privacy, la Rai è obbligata a pubblicare sul proprio sito i dati aggregati relativi alle tipologie di contratto e ai compensi dei propri dipendenti”.