La parola magica è social Tv: Twitter e lo stretto rapporto che lega audience e tweet

di Raffaella Natale |

In vista dell’Ipo, che dovrebbe avvenire il 15 novembre, il social network di Dick Costolo sta tessendo una serie di ‘proficue’ relazioni con broadcaster e agenzie pubblicitarie. Perché? La parola ‘Tv’ appare ben 42 volte nei documenti consegnati alla SEC

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Negli ultimi due anni, l’avanzata di Twitter sul mercato televisivo è stata incredibile. Il social network è diventato il luogo di scambio ideale di commenti sulla programmazione televisiva, sugli autori, sui contenuti delle trasmissioni…

I tweet legati ai programmi in diretta sono diventati tantissimi e presto potrebbero raggiungere cifre record: nel 2012 sono stati postati 32 milioni di tweet su trasmissioni televisive, di cui 24 milioni solo durante il Super Bowl. Inoltre, secondo un recente studio di Nielsen, l’uso di Twitter avrebbe il merito di aumentare l’audience dei programmi del 29%.

 

Tutto questo non a caso ha spinto la tv via cavo Comcast a stringere un accordo con la piattaforma di microblogging che prevede l’inserimento – nei tweet relativi a trasmissioni tv – del tasto ‘See it’ per passare dal commento alla visione in diretta (Leggi Articolo Key4biz).

Questi tweet sono diventati una grossa opportunità che il CEO Dick Costolo non intende lasciarsi scappare. Prova ne è che nei documenti presentanti all’Autorità americana di Borsa, la SEC, in vista dell’Ipo (che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe avvenire il prossimo 15 novembre, ndr), la parola “televisione” compare ben 42 volte.

Costolo sa bene che il futuro è la social tv e le entrate pubblicitarie che potrebbe generare.

Stando a uno Studio di MarketsandMarkets, infatti, entro la fine del 2017, il mercato della social Tv varrà circa 256 miliardi di dollari. Ed è l’Europa il mercato più rilevante, con 55,5 miliardi di dollari solo nel 2012 e una stima al rialzo di 77,7 miliardi nel 2017, frutto di interessanti operazioni finanziarie tra broadcaster e tech company, tra cui appunto Twitter e Facebook (Leggi Articolo Key4biz).

 

I broadcaster, gli inserzionisti e le agenzie pubblicitarie non hanno, però, ancora i mezzi per misurare il vero impatto di questo fenomeno.

In questo senso, Twitter ha sviluppato insieme alla società di analisi Nielsen un sistema di classificazione dell’interazione tra il social network e la tv, il Nielsen Twitter Tv Rating (Leggi Articolo Key4biz).

Dalle analisi iniziali risulta come l’audience sia 50 volte maggiore rispetto agli autori che producono tweet. Per esempio: se 2000 persone tweettano riguardo un programma, ci saranno 100 mila persone che vedranno quei tweet. L’agenzia ha però notato che il rapporto tra autori e audience diminuisce all’aumentare degli autori; questo è dovuto alla sovrapposizione dei follower per un dato show con molti autori: un singolo follower tenderà a seguire più autori di tweet dello stesso show, andando quindi a diminuire il rapporto autori/audience.

 

Il numero delle conversazioni su Twitter durante i programmi live in USA è aumentato sensibilmente negli ultimi due anni; solo nel secondo quarto del 2013, 19 milioni di persone singole negli Stati Uniti hanno prodotto 263 milioni di tweet riguardanti un programma in diretta. Secondo SocialGuide, gli autori aumentano del 24% di anno in anno, mentre il volume di tweet è aumentato del 38%. Tutti questi dati aiuteranno le reti televisive e gli inserzionisti a comprendere più a fondo il fenomeno della Social Tv. 

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