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E’ finita l’era d’oro di crescita e prosperità per le telecomunicazioni mobili. È questa la conclusione a cui giunge un rapporto Ovum, secondo cui tra il 2012 e il 2018 Il numero di connessioni mobili passerà da 6,5 a 8,1 miliardi (con una crescita media annua del 4%) mentre i ricavi annuali dei servizi mobili passeranno da 968 miliardi a 1.100 miliardi di dollari (per una crescita media annua, quindi, del 2%). Tuttavia i ricavi globali da servizi subiranno da qui a 5 anni la prima contrazione nella storia delle comunicazioni mobili, scendendo dell’1% , che in soldoni vuol dire una perdita pari a 7,8 miliardi.
Le strategie per generare nuovi ricavi, secondo gli analisti, sono da ricercare nell’innovazione nei servizi, nelle tariffe e nei modelli di business, nonché nella creazione di partnership
Secondo l’analista Sara Kaufman “la crescita continuerà a rallentare nella maggior parte dei mercati del mondo. Gli operatori sono di fronte a una nuova realtà: devono fare di più con meno. Il consolidamento aiuterà ad alleviare in parte la pressione e sarà inevitabile in molti mercati. Ma per un futuro sostenibile è essenziale la stabilizzazione dei ricavi”.
In particolare, in Europa occidentale, le connessioni cresceranno meno dell’1% l’anno, mentre i ricavi scenderanno mediamente dell’1,48%. Anche il mercato Usa comincia a mostrare segni di maturità.
L’Arpu scenderà mediamente del 2,7% tra il 2012 e il 2018 e questo sarà uno dei fattori di ribasso dei ricavi a livello globale.
Il declino maggiore sarà in Medio Oriente, dove si registrerà un -2,5%.
Opportunità di crescita si avranno invece in Africa, dove i ricavi saliranno con un tasso composito medio annuo del 4,2% e le connessioni del 5,6%, arrivando alla fine del 2018 a oltre 1 miliardo, anche se la gran parte delle connessioni arriverà sempre da Cina, India e Indonesia. Le connessioni nell’area Asia-Pacifico rappresenteranno da qui a 5 anni il 57% del totale globale, a quota 4,2 miliardi.