Rai, Catricalà in Vigilanza su Contratto di servizio: ‘Trasparenza sui compensi e stop alla pubblicità nei programmi per bambini’

di Raffaella Natale |

Intanto Brunetta ha presentato in Vigilanza tre interrogazioni: il capogruppo alla Camera del Pdl vuole conoscere i compensi di Benigni e Littizzetto e chiede che vengano resi pubblici i curricula del personale Rai.

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Antonio Catricalà

Audizione di Antonio Catricalà, Viceministro allo Sviluppo economico, in Commissione parlamentare di vigilanza, per illustrare lo schema del nuovo Contratto di servizio tra il Ministero e la Rai.

“Il principale obiettivo del nuovo Contratto – ha spiegato alla Vigilanza – è quello di rendere chiaramente percepibile al pubblico che tutti i canali sono canali di servizio pubblico e che tutta la programmazione risponde con coerenza alla logica del servizio pubblico, al fine di far comprendere come viene impiegato il canone pagato dai cittadini“.

 

Nel bozza del nuovo Contratto si legge, infatti, che un bollino indicherà quali sono i programmi di servizio pubblico, finanziati col canone. Un provvedimento che non ha trovato d’accordo alcuni consiglieri che hanno espresso il timore che questa misura possa rappresentare l’anticamera della privatizzazione della Rai (Leggi Articolo Key4biz).

 

Nelle parole di Catricalà pare scorgersi una certa circospezione, proprio nella parte in cui ha sottolineato che “…tutta la programmazione risponde alla logica del servizio pubblico”. Guardando i contenuti in onda sulla Rai, non ci pare proprio che tutti rispondano a questa logica, specie per quanto riguarda la corretta rappresentanza di genere.

Non a caso la casella di posta del presidente Anna Maria Tarantola continua a essere sommersa da mail di protesta, tanto da spingere la stessa a scrivere alla promotrice dell’Appello Donne e Media, Gabriella Cims, per chiedere di fermare questa valanga di lettere e ribadire il proprio impegno in questa direzione (Leggi Articolo Key4biz).

 

Tuttavia il Viceministro ha nuovamente garantito il provvedimento, spiegando che tra le principali novità del testo, è stato introdotto l’obbligo “di rendere riconoscibile per i telespettatori in modo agevole e immediato la programmazione dei generi predeterminati di servizio pubblico inserendo la frase ‘Programma finanziato con il contributo del canone’, o all’inizio o alla fine o nel corso di ciascuna trasmissione“.

Con l’audizione di oggi, la Vigilanza ha avviato l’iter che porterà alla stesura di una parere sul Contratto stesso.

 

Un’altra novità significativa – ha proseguito Catricalà – è la previsione, da attuarsi con un tempo congruo, che i canali tematici dedicati alla programmazione per minori in età prescolare (Rai YoYo) non potranno, in alcun caso, comprendere comunicazioni commerciali“.

Un provvedimento questo che ha destato qualche perplessità ai piani alti di Viale Mazzini, perché comporterà una perdita di introiti per circa 10 milioni di euro l’anno.

Il Cda ha ottenuto dal ministero che l’applicazione della norma non sia immediata, ma decorra a partire da 90 giorni dopo l’approvazione definitiva del Contratto.

 

Previsto inoltre l’obbligo di pubblicare sul sito web della Rai “i dati aggregati relativi alla classificazione del personale dipendente per tipologie contrattuali e fasce retributive, indicando i numeri e i costi di ogni rispettiva fascia dirigenziale, comprensivi anche dei valori medi relativi alle fasce non dirigenziali”.

“La semplificazione e la trasparenza – ha aggiunto Catricalà – sono stati i primi criteri nella redazione del nuovo Contratto; sono state modificate, accorpate o soppresse molte parti di un testo a volte dispersivo, anche terminologicamente, a seguito delle diverse aggiunte stratificatesi negli anni, al fine di consentirne una lettura migliore e soprattutto di garantire una più efficace possibilità di intervento all’Autorità”.

 

E proprio a riguardo, proprio oggi il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, ha presentato al presidente della Vigilanza Roberto Fico tre interrogazioni dove in sintesi si chiede di rendere noti i compensi di Roberto Benigni e Luciana Littizzetto e pubblicare i curricula del personale Rai.

 

Nella prima interrogazione viene chiesto “se il presidente e il direttore generale della Rai, Tarantola e Gubitosi, non ritengano opportuno rendere noti tutti i costi del prossimo show di Roberto Benigni dedicato ai Dieci Comandamenti, in particolare il compenso che verrà percepito dal comico toscano”. Da indiscrezioni di stampa, si legge nell’interrogazione, si parla “di un importo che non sarebbe inferiore ai 4 milioni“.

 

Nella seconda Brunetta chiede se i vertici Rai “non ritengano opportuno rendere nota la tipologia di contratto in esclusiva che lega Luciana Littizzetto alla Rai“.

Nell’interrogazione viene evidenziato come per il programma di Fabio Fazio, Littizzetto “percepirebbe un cachet che ammonta a 20mila euro per ogni puntata, che prevede circa 10 minuti di monologo“, e che “la comica torinese ha tra l’altro partecipato all’ultima edizione del Festival di Sanremo, condotta sempre da Fabio Fazio, suscitando diverse polemiche per l’ammontare dei compensi percepiti (600 mila euro per Fazio e circa 350 mila euro per la Littizzetto), pubblicati da diversi organi di stampa“.

 

Nella terza e ultima interrogazione viene chiesto se presidente e dg “non ritengano opportuno rendere noti, attraverso la pubblicazione sul sito internet della Rai, tutti i curricula del personale di recente nomina e, più in generale, di tutto il personale Rai, con i corrispondenti compensi, anche alla luce delle prossime disposizioni del Contratto di Servizio 2013-2015, in linea con la vigente normativa in materia di trasparenza“.

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