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Alcatel-Lucent taglia 10 mila posti di lavoro nel mondo

Francia


Alcatel-Lucent si appresta a tagliare 10 mila posti di lavoro in tutto il mondo, di cui 900 solo in Francia, nell’ambito di una strategia volta a ridurre i costi per 1 miliardo di euro entro il 2015.

In totale, ha fatto sapere la società, saranno 15 mila i posti che verranno a mancare, anche se 5 mila verranno creati nelle aree che il gruppo considera di importanza strategica per il futuro.

 

La ‘sforbiciata’ riguarderà un settimo dei circa 70 mila dipendenti dell’azienda: la gran parte dei tagli – 4.100 – saranno effettuati in Europa, Medio Oriente e Africa.

Altri 3.800 riguarderanno l’Asia e 2.100 l’America.

 

Uno shock soprattutto per la Francia, dove sono previsti 900 licenziamenti (il 10% dei dipendenti totali nel Paese). Altri 900 dipendenti francesi, quindi, saranno interessati dalla ristrutturazione che prevede la chiusura di alcuni siti – Toulouse e Rennes – lo spostamento di altri (come il sito parigino di Suffren, che sarà rilocalizzato fuori dalla capitale) e l’esternalizzazione di diverse attività, tra le quali i servizi informatici. Questi ultimi dovrebbero comunque essere riassunti dai fornitori di servizi esterni all’azienda.

 

Nonostante la massiccia ristrutturazione avviata dall’ex Ceo Ben Verwaayen, la crisi dell’azienda – nata nel 2006 dalla fusione tra la francese Alcatel e l’americana Lucent (Leggi articolo key4biz) – appare sempre più drammatica.

Michel Combes, subentrato ad aprile a Verwaayen, ha presentato a giugno il paino strategico ‘Shift’, incentrato su due pilastri: l’IP e l’accesso ultrabroadband mobile (4G) e fisso (fibra ottica). Il Ceo non ha mai nascosto che per salvare l’impresa, che non registra utili dal 2007, sarebbero state necessarie misure drastiche.

Combes ha presentato il piano al ministro per l’economia digitale, Fleur Pellerin, che si è fermamente impegnata fin dall’inizio di quest’anno per ridare un futuro a una delle aziende un tempo simbolo della grandeur francese.

 

Il governo d’oltralpe – che attraverso France Telecom aveva manifestato l’intenzione di acquisire parte delle attività dei cavi sottomarini di Alcatel-Lucent, giudicate strategiche – è particolarmente preoccupato per il fatto che i brevetti di Alcatel-Lucent possano finire in mano alle banche – Credit Suisse e Goldman Sachs – che hanno concesso alla società una linea di credito da 1,6 miliardi di euro. Un tesoretto che vale circa 5 miliardi ed è tra gli asset più pregiati, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni senza fili (Leggi articolo Key4biz).

 

Come magra consolazione, Alcatel-Lucent ha fatto sapere che sono previste 200 nuove assunzioni nel paese per rafforzare le competenze di due siti ritenuti di importanza strategica per lo sviluppo delle tecnologie del futuro: quello di Villarceaux, dove si concentra la capacità di Ricerca e Sviluppo del gruppo, e quello di Lannion, che si occupa delle tecnologie mobili di nuova generazione.

La società sta inoltre cercando dei partner per riconvertire le attività del sito di Orvault, che conta 510 dipendenti.

 

Altre attività, come la divisione Enterprise e quella che si occupa dei cavi sottomarini, sono state ‘risparmiate da questa ondata di licenziamenti, ma saranno molto probabilmente cedute.

 

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