Europa
I grandi social network americani si contendono il piccolo schermo, chi l’avrebbe mai detto? Eppure è quello che sta accadendo.
La competizione tra Twitter e Facebook si è intensificata da quando all’inizio di settembre l’azienda di Mark Zuckerberg ha annunciato che avrebbe condiviso tutti i propri dati con i canali televisivi francesi, permettendo di analizzare la cosiddetta social Tv, vale a dire le conversazioni che avvengono sulle reti sociali collegate alla visione di un programma televisivo. In Francia un utente su cinque si dedica alla social Tv, secondo i dati di Médiamétrie e Mesagraph.
I broadcaster sapranno presto tutto sugli utenti che postano commenti sulle trasmissioni: sesso, gusti, età. Twitter offre già questa possibilità.
Canali televisivi come CNN, NBC e Sky News sono già partner dell’operazione di Facebook, così come ARD e ZDF in Germania, CBC in Canada e Star Network in India. In Francia, i primi partner sono Canal+ e TF1, come ha annunciato al Mipcom (Cannes, 7-10 ottobre) Dan Rose di Facebook.
Fabienne Fourquet, responsabile dei contenuti di Canal+, ha dichiarato: “Aumenteremo la risonanza delle nostre trasmissioni e l’impegno intorno a queste e, potenzialmente, arricchiremo i nostri contenuti editoriali sulla base dei commenti postati dagli utenti sulle nostre trasmissioni”.
In Francia, Facebook conta 26 milioni di utenti al mese contro i 4,5 milioni di Twitter.
La notizia arriva opportunamente mentre Twitter si appresta a entrare in Borsa. Il social network con l’uccellino blu è però già in vantaggio nella corsa per la social Tv: recentemente ha comprato la startup Trendrr, che analizza le relazioni tra reti sociali e televisione. In più, negli ultimi mesi ha siglato diversi accordi con produttori di contenuti.
Ieri il New York Times riferiva che Nielsen ha introdotto il ‘Twitter tv rating‘, per misurare la social Tv. Le rilevazioni partono da oggi.
Secondo l’istituto di ricerca, è provato che il traffico su Twitter veicoli maggiore audience, anche se non c’è una relazione diretta tra cinguettii e visione degli show.
Per il quotidiano newyorkese, micropost del tipo “non vedo l’ora di guardare la nuova stagione di The walking dead” sono solo la punta dell’iceberg. L’ambizione di Nielsen è riuscire a identificare con precisione chi legge i tweet. L’istituto di ricerca ha già dimostrato l’esistenza di una ‘convergenza strutturale’ tra tv e social network e che c’è una correlazione diretta tra numero di cinguettii e crescita dell’audience, con il ‘Twitter tv rating’ ambisce a misurarla in modo analitica.
È da sottolineare che l’iniziativa è partita da Twitter, che sta creando nuove collaborazioni con l’industria televisiva in vista dell’Ipo. E non è casuale che, nel documento della settimana scorsa, nel quale sono stati forniti tutti i dati di Twitter, la parola “televisione” compaia 42 volte.
Il vantaggio della social Tv per le due web company è quello di vedere aumentare gli utenti e guadagnare di più dalla pubblicità.
Lo stesso vale per i broadcaster. Olivier Abecassis, Ceo di TF1, ha spiegato che intendono proporre agli inserzionisti nuovi strumenti che combinano la potenza dei programmi televisivi con quella delle reti sociali.