Italia
Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera inviata al direttore di Key4biz dal commissario AgCom Francesco Posteraro, in risposta all’articolo pubblicato ieri con il resoconto del convegno ‘Diritto d’autore tra vecchio e nuovo‘, tenutosi a Roma il 2 ottobre scorso.
Caro Direttore,
ho letto sul numero di ieri del Suo giornale un ampio resoconto dei lavori di un convegno sul tema “Diritto d’autore tra vecchio e nuovo. Il regolamento Agcom e il Parlamento”, svoltosi il 2 ottobre presso la Camera dei deputati.
Le posizioni emerse sono state ovviamente rappresentate all’Autorità nel corso della consultazione pubblica e formeranno pertanto oggetto di esame prima dell’approvazione del testo definitivo del regolamento. Tuttavia, alcune affermazioni richiedono fin da subito una precisazione, allo scopo di non alimentare equivoci fondati su dati di fatto erronei. Non mi riferisco al tema della legittimità dell’intervento dell’Agcom: un argomento già ampiamente trattato in varie sedi, sul quale tra l’altro mi soffermerò, il 14 ottobre prossimo, nell’ambito di un seminario giuridico organizzato a Napoli dalla rivista “Diritto e società”.
Ritengo invece necessario replicare all’accusa rivolta all’Agcom di costringere i provider a utilizzare strumenti non consentiti di intercettazione delle comunicazioni (Deep Packet Inspection). A questa infondata censura ha già avuto modo di rispondere a suo tempo, con tutta la sua autorevolezza, Maurizio Decina. Ma sarebbe bastato che i nostri critici avessero letto un passaggio testuale della delibera dell’Autorità, nel quale si esclude esplicitamente “il ricorso a tecniche di filtraggio non compatibili con la recente giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea”.
E’ stata evocata inoltre l’eventualità di un intervento del Parlamento, in attesa del quale l’Autorità dovrebbe soprassedere all’approvazione del regolamento. L’Agcom ha più volte auspicato, per bocca dello stesso Presidente Cardani, che il legislatore provveda ad adeguare la disciplina del diritto d’autore alla mutata realtà tecnologica. Ma questo non esime l’Autorità dal dovere di fare la sua parte a legislazione vigente, impiegando i poteri che ad essa sono conferiti per la repressione di un illecito. In altri termini, l’Autorità applica e deve applicare le leggi, e non le proposte di legge. Né si possono far valere pretesi motivi di opportunità, che sussisterebbero qualora le Camere davvero fossero in procinto di modificare il quadro normativo. Allo stato, non vi è nessun dibattito in corso: per ora vi sono solo due proposte di legge, una per ciascun ramo del Parlamento, annunciate nelle rispettive aule il 27 settembre e non ancora stampate (e purtroppo, detto per inciso, le proposte di legge di iniziativa parlamentare approvate non raggiungono, secondo le statistiche della passata legislatura, l’uno per cento di quelle presentate).
Grazie per l’attenzione.
Francesco Posteraro
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