Italia
Con il sì della Camera, che segue di qualche giorno quello del Senato, il decreto Valore Cultura si avvia a diventare legge.
Presentato ad agosto dal governo, il provvedimento è stato fortemente voluto dal premier Enrico Letta. Approvato a Montecitorio con 323 voti favorevoli, 17 contrari e 96 astenuti, il decreto potrebbe essere pubblicato già domani 5 ottobre in Gazzetta Ufficiale.
Il ministro dei Beni culturali Massimo Bray ha espresso la propria soddisfazione per l’ampio consenso parlamentare con cui è stato approvato.
“La cultura – ha commentato – torna a essere davvero al centro delle politiche di sviluppo del governo, in una chiave propositiva e volta a restituire vitalità ad un settore strategico e identitario per il Paese. Certo, rimane ancora molta strada da compiere, ma non per questo viene meno l’orgoglio di aver raggiunto un obiettivo davvero importante per la difesa e la promozione della cultura e del patrimonio artistico“.
Tra le misure del Decreto, il tax credit per il cinema, al quale vengono destinati 110 milioni di euro (20 aggiunti in Senato) di agevolazioni fiscali. Al fondo potranno accedere anche la fiction e l’audiovisivo.
Importante novità per la musica: per la prima volta si introduce, infatti, il credito di imposta (4,5 milioni annui) per la produzione di “opere prime e opere seconde, senza distinzioni di genere”. Obiettivo, far fronte alla crisi del mercato musicale e promuovere giovani artisti e compositori emergenti.
Nel Decreto altro rilevante passaggio, sostenuto con una petizione lanciata da Stefano Boeri, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano, è quello che riguarda gli spettacoli di musica dal vivo. Il Decreto prevede che i locali che organizzano musica dal vivo, se non hanno più di 200 spettatori, devono fare solo l’autocertificazione allo sportello unico delle attività produttive del Comune di loro appartenenza.
Vengono inoltre selezionati 500 laureati under 35 per un tirocinio di 12 mesi per la digitalizzazione e la catalogazione del patrimonio del Paese.
Spazio anche ai giovani artisti italiani e stranieri che potranno prendere in affitto a canoni super agevolati (non più di 150 euro mensili) locali messi a disposizione ogni anno dallo Stato scelti tra beni dismessi, caserme e scuole militari inutilizzate, beni confiscati alla mafia.