Agenda digitale, Francesco Caio: ‘Investire nella rete prima che sia troppo tardi’

di Raffaella Natale |

Per Mr Agenda digitale, non investire nella rete è come avere l’osteoporosi: sai di averla quando è tardi.

Italia


Francesco Caio

Occorre investire nella rete prima che sia troppo tardi, ha dichiarato stamani il commissario del governo per l’attuazione dell’Agenda digitale, Francesco Caio.

“Non investire nella rete – ha detto Caio – ha la profilatura della malattia dell’osteoporosi: si sta benissimo fino al giorno meno uno e poi ci si rompe la gamba al giorno uno e non si capisce perché“. “Io credo – ha aggiunto Caio – che noi ci stiamo avvicinando a questo“.

Per Mr Agenda digitale, “la consapevolezza delle istituzioni, dei cittadini e dei media di avere una banda che è infinita si sta avvicinando. Il rischio di essere finiti in una trappola un po’ dolorosa ce lo abbiamo. Dobbiamo affrontarlo con serenità e umiltà”.

 

Caio ritorna, quindi, su una questione fondamentale, quella degli investimenti nella banda larga, tecnologia essenziale per poter realizzare gli obiettivi dell’Agenda digitale.

Un aspetto del quale Caio ha parlato anche nel recente incontro a Bruxelles con il vicepresidente della Commissione Ue e Commissario alla Digital Agenda Neelie Kroes (Leggi Articolo Key4biz).

 

Ricordiamo, infatti, che il Decreto del Fare ha sottratto 20 milioni di euro alla banda larga anche se il Viceministro del MiSE con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, ha da subito assicurato che verranno ripristinate nella Legge di stabilità (Leggi Articolo Key4biz).

Comunque – ha detto Caio dopo aver visto la Kroes – 20 milioni non risolverebbero i problemi della banda larga (…) Per i prossimi sette anni ci sono 80 miliardi di euro dalla Ue destinati al capitolo innovazione per tutti i Paesi membri. Occorrerà arrivare all’appuntamento preparati. Così come occorrerà decidere come comportarsi con i 30 miliardi di euro di fondi strutturali destinati all’Italia. Lì è una decisione del Paese e della sua componente politica capire quanta parte di questi dovranno essere pensati per migliorare sul fronte digitale. E da ciò dipendono tante cose”.

 

Le priorità di Francesco Caio per realizzare l’Agenda digitale sono tre: intanto l’Anagrafe dei residenti, per la quale è già stato firmato il decreto quadro che presto sarà pubblicato in GU. Un passo di grande importanza per Caio, perché “rappresenta le fondamenta della costruzione digitale della PA“.

L’altra priorità è quella della fatturazione elettronica e poi l’identità digitale, per semplificare e rendere più sicura l’interazione con la Pubblica amministrazione.

 

Resta ancora ovviamente la grande sfida dei decreti attuativi del Decreto Crescita 2.0, senza i quali è veramente difficile poter mettere in pratica le misure prevista dall’Agenda digitale italiana.

 

“Non si può fare tutto e subito. E allo stesso tempo è necessario intervenire“, ha commentato Caio.

Il problema dell’Italia – ha poi spiegato il Digital Champion – è stata la mancanza di presidio sull’architettura complessiva. Si sono continuati a fare tanti pezzi di un sistema che hanno difficoltà a parlare fra di loro. Farli dialogare con linguaggi e sistemi standardizzati è la vera sfida da vincere”.

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