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Diritto d’autore. Bortolotto, Pierani e Sarzana ribadiscono: ‘Agcom non legittimata ad emanare il Regolamento’

Italia


Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera inviata al direttore di Key4biz da Dino Bortolotto, Presidente di ASSOPROVIDER-Confcommercio, Marco Pierani, Responsabile relazioni istituzionali Altroconsumo e Fulvio Sarzana, Avvocato, sui seguiti del dibattito apertosi dopo il convegno ‘Diritto d’autore tra vecchio e nuovo‘, tenutosi a Roma il 2 ottobre scorso.

 

 

Egregio Direttore,

 

abbiamo deciso di commentare le parole del Commissario Francesco Posteraro dopo aver letto la lettera da quest’ultima indirizzata alla Sua Testata.

Come noto quello che ci divide nettamente da quest’ultimo è la legittimazione in capo ad Agcom ad emanare il Regolamento sul diritto d’autore, stante la legge vigente.

D’altra parte alle nostre medesime conclusioni, dopo le prime due tornate di consultazioni, era infine addivenuto persino il precedente Consiglio AGCOM tanto da spingersi a richiedere informalmente al Governo una norma di interpretazione autentica che fornisse all’Autorità la legittimazione necessaria a procedere con l’approvazione del proposto regolamento.

Il fatto che poi tale norma “agognata” dall’Autorità non sia mai stata “concessa” dal Governo è storia nota, come peraltro non ha mancato di precisare, in occasione della presentazione del Bilancio di mandato 2005-2012 in data 2 maggio 2012, l’allora Presidente AGCOM Corrado Calabrò: “L’intesa era però che il Governo avrebbe adottato una norma di interpretazione autentica che rendesse leggibili per tutti le norme primarie che inquadrano la nostra competenza. E’ vero che una tale norma non è indispensabile, ma sarebbe certamente utile in una materia, qual è quella in questione, nella quale, per la sua sensibilità, è auspicabile la massima chiarezza. Finché il Governo non adotterà questa norma, noi – almeno in questa Consiliatura – non ci sentiremo tenuti alla deliberazione del regolamento, pur così equilibrato, che abbiamo predisposto e messo a punto con ampia consultazione”.

 

Ma vi è di più, in progresso di tempo, a disciplina di settore invariata, il nuovo Consiglio AGCOM, dopo ulteriore analisi e approfondimento della materia ed avendo persino ascoltato nell’ambito della apposita conferenza “Il diritto d’autore online: modelli a confronto” il 24 maggio scorso esperti italiani e stranieri, si convinceva della bontà dell’interpretazione alla quale era infine addivenuto il Presidente Calabrò ma, invece di formalizzare la sua richiesta attraverso lo strumento istituzionalmente più consono consistente nella Segnalazione al Governo, come previsto tra le prerogative dell’Autorità ai sensi dell’art.1, comma 6, lettera c), n 1 della sua legge istitutiva che recita come segue “il Consiglio segnala al Governo l’opportunità di interventi, anche legislativi, in relazione alle innovazioni tecnologiche ed all’evoluzione, sul piano interno ed internazionale, del settore delle comunicazioni” evitava al contrario di rimettere la decisione all’Esecutivo o, come da più parti auspicato, al Parlamento per consentire una più complessiva riforma della legge n. 633/1941, e si avventurava invece  in una ardita acrobazia. che siamo ora a commentare.

Tale acrobazia, adottata senza il necessario cammino parlamentare ci rinforza nelle nostre osservazioni  della totale insussistenza della legittimazione in capo ad AGCOM ad emanare il Regolamento in esame, fatta eccezione per il Capo IV ( artt. da 11 a 15) rubricato “Disposizioni relative alla tutela del diritto d’autore sui servizi di media“.

 

Vogliamo sottolineare, con un intento certo sempre costruttivo e volto a fornire il nostro contributo in modo che l’Autorità possa prendere decisioni corrette ed opportune, ma con fermezza come le procedure a tutela del diritto d’autore online proposte siano invece ingiuste, inopportune ed inappropriate e soprattutto come le esternazioni del Commissario Posteraro risultino progressivamente sempre più fuori luogo,  vista la carica istituzionale che ricopre e che dovrebbe richiamarlo a maggiore serenità di giudizio ed equilibrio nel momento in cui la consultazione non può dirsi ancora conclusa visto che, ad esempio, le nostre associazioni saranno audite da Agcom il prossimo 15 ottobre.

 

Appare necessario rilevare come lo stesso Commissario abbia dichiarato il giorno 27 settembre, a tre giorni dalla scadenza del termine relativo alle consultazioni e quando nessun soggetto era ancora stato audito, che l’AGCOM avrebbe varato il regolamento, indicandone già le caratteristiche precise.

 

Qual è la funzione di una consultazione pubblica se non quella di ascoltare le parti in causa?

 

A cosa servono le audizioni se prima di ascoltare chicchessia il Commissario Posteraro ha già stabilito che l’AGCOM farà il regolamento secondo le regole che la stessa AGCOM si è “autodata”.

Quello che lascia francamente frastornati è la mancanza di sensibilità del Commissario Posteraro nei confronti del Parlamento, di cui è stato segretario generale, e dei Membri che hanno deciso di affrontare l’annoso problema del diritto d’autore sul web.

Come fa il Dott Posteraro a sostenere che non ci sia un dibattito in corso se sono stati presentati due disegni di legge, uno alla Camera e uno al Senato, da parte peraltro di esponenti di partiti diversi e se, proprio alla Camera, in occasione del convegno del 2 ottobre anche un terzo parlamentare, Stefano Quintarelli, uno dei maggiori esperti in Italia per quanto riguarda le tematiche inerenti all’Internet, intervenendo nel dibattito ha dichiarato che presenterà un suo disegno di legge entro breve?

 

Il Commissario Agcom, per sua stessa ammissione non ha ancora letto queste norme, una delle quali proposta da un professore ordinario di diritto costituzionale, e già le considera inutili.

E’ questo il rispetto delle Istituzioni Parlamentari e dei Membri che siedono nell’alto consesso?

 

Non sarebbe meglio confrontarsi al più presto con il Parlamento per comprenderne  meglio le ragioni delle proposte invece di liquidarli sulla base di un dato meramente statistico secondo il quale le proposte di legge di iniziativa parlamentare approvate non hanno raggiunto nella passata legislatura, l’uno per cento di quelle presentate.

Queste affermazioni ci lasciano a bocca aperta, dovrebbe peraltro ricordare il Commissario Posteraro che è proprio quel Parlamento l’Organo Costituzionale che lo ha nominato quale Commissario in Agcom e che entro breve – questo va sottolineato – dovrebbe nominare il Commissario che andrà a sostituire il dimissionario Decina, posto che in questo momento il Consiglio Agcom manca peraltro di uno dei suoi membri. 

 

Ulteriore elemento di sconcerto è rappresentato dal fatto che il Commissario Posteraro interpreti le dichiarazioni del Presidente dell’Agcom come se fosse lui stesso il Presidente.

Le dichiarazioni sulla necessità di cedere il passo al Parlamento sul diritto d’autore, da tutti chiaramente percepite e ribadite dal Professor Cardani sono del seguente tenore: “L’Autorità intende, comunque, fare la sua parte anche se il Presidente dell’AGCOM preferirebbe fosse il Parlamento ad occuparsene, dichiarandosi, in tal caso, pronto a fare un passo indietro conformando “la propria azione alle nuove scelte legislative”.

 

A quale titolo e in base a quale interpretazione personale un Commissario che non è il Presidente ritiene che tali parole non siano valide?

 

Per concludere segnaliamo al Commissario come non sia vero che le proposte di legge non sono state ancora pubblicate, abbiamo ormai purtroppo compreso come il Commissario non sia aduso ad utilizzare Internet quale strumento di conoscenza e di confronto e ce ne dobbiamo fare una ragione, ad ogni modo le proposte si trovano in Rete sul sito di Camera e Senato, ecco i link con un sereno auguro di buona lettura

 

 

 

 

Dino Bortolotto, Presidente di ASSOPROVIDER-Confcommercio

Marco Pierani, Responsabile relazioni istituzionali Altroconsumo

Fulvio Sarzana, Avvocato

 
 

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