Unione Europea
I nuovi rimedi presentati da Google, per chiudere il dossier di sospetto abuso di posizione dominante sul mercato europeo della web search , rispondono meglio alle preoccupazioni espresse da Bruxelles.
Lo ha fatto sapere stamani il Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, intervenendo a un evento organizzato al Parlamento europeo dai deputati Andreas Schwab e Ramon Tremosa.
A settembre, infatti, la compagnia americana, che rischia una multa da 5 miliardi di dollari, ha depositato una seconda proposta (Leggi Articolo Key4biz).
Parlando del caso Google, Almunia ha dichiarato che la propria responsabilità è di mettere gli utenti nella condizione di poter liberamente scegliere i servizi migliori.
Il gruppo, ha sottolineato il Commissario, “ha migliorato i propri impegni“, precisando che le negoziazioni sono continuate fino a ieri.
L’azienda si è impegnata a supportare le nuove proposte, offrendo dati empirici per evidenziarne l’impatto.
Quali sono i prossimi passi?
Nelle prossime settimane, ha continuato Almunia, continueremo a lavorare con Google per definire e completare il testo degli impegni.
I nuovi rimedi, ha precisato il Commissario, saranno quindi sottoposti all’attenzione delle parti interessate, i competitor di Google.
Se i feedback saranno positivi, “per la prossima primavera saremo in grado di adottare una decisione formale” (Leggi Articolo Key4biz).
In caso contrario, “sarò costretto ad aprire la procedura prevista dall’articolo 7 del Regolamento Antitrust”, cioè nei prossimi mesi Google si vedrà recapitare lo ‘Statement of Objections’, ossia l’atto formale con il quale la Commissione notifica a un’azienda di aver avviato un’indagine sul proprio conto, al quale il gruppo potrebbe rispondere formalmente per iscritto e in audizione.
La decisione di accettare subito gli impegni di Google permetterebbe di archiviare il caso, applicando l’articolo 9, che è legalmente vincolante ma non riconosce che siano state violate le norme antitrust europee.
Quest’ultima procedura consentirebbe però di chiudere il dossier in modo rapido e pratico con un impatto immediato sul mercato.
“Penso – ha detto Almunia – che nel caso di Google la via dell’accordo rappresenti la scelta migliore”.
La speranza del Commissario Ue è adesso che anche le controparti la pensino allo stesso modo e che accolgano con favore i nuovi rimedi della compagnia americana.
“Gli utenti europei – ha spiegato il Commissario Ue – vogliono una concorrenza non falsata e la possibilità di scelta nella ricerca online. Lo vogliono subito, se possibile, e non dopo lunghi anni di contenzioso”.
L’indagine europea per sospetto abuso di posizione dominante è stata aperta nel 2010, dopo che l’Antitrust ha ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Il gruppo di Redmond ha quindi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.
Per maggiori approfondimenti:
Il discorso di Almunia al Parlamento Ue su ‘The Google antitrust case: what is at stake?’