Giappone
Ulteriori tagli in casa Toshiba. L’azienda ha annunciato oggi l’intenzione di dimezzare i dipendenti del comparto Tv, da tempo ormai in profondo rosso, e chiudere nei prossimi sei mesi due dei tre impianti di produzione di cui dispone fuori dal Giappone.
La nota non indica quali stabilimenti saranno colpiti da questa misura. Secondo il quotidiano finanziario Nikkei, sarà mantenuto quello nelle Filippine e smantellati quelli in Cina e Polonia.
La società nipponica ha poi spiegato di voler aumentare dal 40% al 70% la parte di produzione in outsourcing e licenziare 3 mila dipendenti del comparto Tv, di cui 2 mila negli impianti che verranno chiusi.
La decisione è legata al cattivo andamento dell’asset, in perdita da due anni per via del forte ribasso della domanda di televisori in Europa e in Giappone.
A luglio, la società aveva già comunicato la propria intenzione di ridurre i costi di 10 miliardi di yen (76 milioni di euro) nei televisori e nei pc per l’esercizio in corso e di ulteriori 20 miliardi per l’anno fiscale successivo.
In termini di vendite, il gruppo darà priorità ai mercati emergenti, in particolare Asia, Medio Oriente e Africa. Cesserà invece le vendite in America Latina, tranne in Brasile e Messico.
Mentre il mercato mondiale tende a polarizzarsi, Toshiba sta puntando sui televisori di fascia alta. Maggiori risorse saranno destinate alla produzione di schermi LCD di grandi dimensioni e in ultra alta definizione (4K) per il mercato giapponese.
Il gruppo aumenterà anche gli investimenti nei servizi cloud, in modo da favorire sinergie tra prodotti elettronici (smartphone e tablet) ed elettrodomestici.