Europa
Un’estate ricca di grandi successi per i broadcaster europei quella che è appena finita. Nonostante non ci fossero in programmazione importanti eventi sportivi, come la Coppa del Mondo, il Campionato UEFA o le Olimpiadi, e sebbene quella 2013 sia stata una stagione veramente calda, i telespettatori sono rimasti incollati al piccolo schermo a guardare trasmissioni di diversa natura, dalla politica all’intrattenimento.
Commentando i risultati di questi successi, il presidente dell’ACT (Association of Commercial Television) Philippe Delusinne ha indicato che in tutta Europa i broadcaster stanno raggiungendo sorprendenti livelli di innovazione tecnologica e sviluppando nuove soluzioni per offrire contenuti in HD, Ultra HD e on-demand.
Delusinne evidenzia che “quando le economie europee torneranno a crescere, tutto questo si tradurrà in maggiori entrate pubblicitarie e abbonamenti da reinvestire nella programmazione futura. Un vero e proprio circolo virtuoso per le imprese e i consumatori europei”.
Franz Prenner, presidente di EGTA (Association of Television and Radio Sales Houses), ha osservato che “Il pubblico del continente europeo è stato straordinariamente fedele alla televisione durante l’estate, sia per l’informazione che per lo sport o l’entertainment”.
“A prescindere dal dispositivo usato – ha commentato Prenner – gli europei hanno consumato tanti contenuti televisivi senza perdere nessuna delle vicende nazionali e/o europee di questa estate”.
Per il presidente di EGTA si tratta di una prova della salute del settore televisivo: mentre l’incertezza economica colpisce le entrate pubblicitarie in alcuni mercati, resta intatto l’interesse a raggiungere il grande pubblico con contenuti televisivi potenti e su ogni schermo o dispositivo.
In Italia la mancanza di eventi sportivi mondiali è stata irrilevante visto che rispetto allo scorso anno c’è stato un aumento del 3,5% del tempo speso davanti alla tv.
In Germania 26 milioni di spettatori hanno guardato il confronto elettorale tra il Cancelliere Angela Merkel e il suo sfidante Peer Steinbrück.
La finale di Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund è stata seguita nel mondo da 360 milioni di persone, di questi 23,7 mln erano in Germania.
Il Tour de France ha tenuto incollati agli schermi 13 milioni di spettatori in Francia e 2,75 mln in Olanda. E ancora, 14 milioni nel Regno Unito hanno visto la vittoria di Andy Murray a Wimbledon.
Ma non c’è solo sport. I talent shows continuano a essere molto seguiti: 14 mln di spettatori per la finale di Britain’s Got Talent.
Anche gli eventi che riguardano le famiglie reali tengono incollati milioni di persone agli schermi: 6,08 mln di belgi hanno seguito l’incoronazione di Re Filippo I, in Svezia 1,9 milioni per il matrimonio della Principessa Madeleine e nel Regno Unito 11,9 milioni per la nascita del principe George.
L’industria crede anche che l’impatto di YouTube sull’audience televisiva sia stato sopravalutato da alcuni analisti.
Per la prima volta, associazioni di settore di tutta Europa hanno comparato il tempo trascorso davanti alla tv e quello speso sui diversi media online.
I dati raccolti evidenziano che il grande successo della piattaforma di video online di Google non è avvenuto a scapito della tv.
In Europa, per ogni minuto speso su YouTube si trascorre in media un’ora davanti alla tv lineare.
Paolo Lutteri, Vicepresidente di EGTA, ha commentato che uno degli elementi principali che emergono da questa analisi è che il tempo dedicato alla televisione è in aumento e che la navigazione su internet si aggiunge ma non si sostituisce all’ascolto televisivo.
In Italia si passano 145 ore e 11 minuti davanti alla Tv tradizionale mentre su YouTube 1 ora e 27 minuti (Dati Audiel; Audiweb Gennaio 2013).
Tess Alps, presidente esecutivo di Thinkbox, ha, infatti, detto che ogni volta che qualcuno sostiene che YouTube abbia ‘sfrattato’ la televisione, bisognerebbe chiedergli prove oggettive.
“Non voglio in nessun modo denigrare YouTube“, ha precisato Alps, ma è giusto precisare che la piattaforma di Google è completare alla tv. Sostenere che il tempo speso su YouTube cannibalizzerà inevitabilmente la Tv tradizionale non è corretto e soprattutto confermato da un’analisi sul consumo reale.