Italia
Telecom Italia continuerà a portare avanti il progetto di scorporo della rete fissa senza bisogno di imposizioni. E’ quanto ha affermato l’amministratore delegato Marco Patuano intervenendo a Roma al Convegno I-Com ‘In principio è la rete’.
“Non sarà necessario imporcelo, continueremo a volerlo portare avanti volontariamente”, ha detto Patuano, che ha risposto così alle dichiarazioni del Commissario Agcom Antonio Preto, che aveva affermato che se Telecom non procederà di sua sponte all’operazione, l’Autorità potrebbe imporre lo spin-off come rimedio a garanzia della parità di accesso.
Telecom Italia è sempre pronta a realizzare nella rete il modello già indicato di ‘equivalence of input‘ (EoI) per la parità assoluta di accesso per tutti gli operatori, ha ribadito Patuano che però ha puntualizzato che la concretizzazione di questo modello in forma di scorporo o societarizzazione o in un’altra formula “dipenderà dal dividendo regolatorio”.
Patuano ha quindi rassicurato sul fatto che nessuno verrà licenziato, come invece è stato ipotizzato nelle ultime ore nel caso in cui Telefonica dovesse diventare il principale azionista dell’azienda (Leggi articolo Key4biz): “Ho letto dell’intenzione di licenziare gente, non sono intenzionato a licenziare nessuno”, ha affermato, per poi ribadire la volontà dell’azienda a investire nella rete NGN e la necessità, però, che questi investimenti siano accompagnati da “regole certe pro-competitive e pro-investimenti”.
Il fattore regolamentare “è straordinariamente importante” e “nel momento in cui si passa dalle reti rame alla fibra l’orientamento al costo non mi da’ la giusta proiezione”.
Nel merito delle dichiarazioni di Preto è intervenuto anche il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, che ha puntualizzato come l’ipotesi di uno scorporo ‘coatto’ della rete non è stato espresso da una posizione dell’Agcom ma soltanto del consigliere Preto.
“Nel procedere a uno scorporo non volontario – ha spiegato Bernabè – servono motivi di gravità eccezionale che al momento non sussistono assolutamente in Italia mentre non è prevista alcuna indicazione ne’ a livello normativo Ue, nè italiano”.
“Credo – ha aggiunto – che la dichiarazione di Preto non possa rispecchiare né un orientamento a livello europeo, né un orientamento dell’Agcom che a quanto mi risulta non è mai stato espresso”.
In realtà è stato lo stesso Preto a rettificare le sue dichiarazioni, sottolineando in una nota che “le ipotesi per garantire la parità di accesso alle rete attraverso nuove regole, pur previste dalla recente raccomandazione della Commissione europea, sono allo stato puramente teoriche e non sono state oggetto di alcuna discussione in seno al Consiglio dell’Autorità”.