Innovazione: l’Italia ancora al di sotto della media Ue

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Il nostro Paese non muove un passo: restiamo tra gli ‘Innovatori moderati’, insieme a Spagna, Portogallo, Repubblica ceca, Grecia, Slovacchia, Ungheria, Malta e Lituania, con una performance inferiore alla media europea.

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L’Italia si colloca al 14esimo posto tra i Paesi Ue che sfruttano al meglio l’innovazione, in base ai dati del nuovo indicatore proposto dalla Commissione europea. Una classifica che vede primeggiare la Svezia, la Germania, l’Irlanda e il Lussemburgo.

Il nostro Paese, come per le precedenti edizioni dell’indicatore, si colloca tra gli ‘Innovatori moderati’, insieme a Spagna, Portogallo, Repubblica ceca, Grecia, Slovacchia, Ungheria, Malta e Lituania, con una performance inferiore alla media europea.

 

L’indicatore dei risultati dell’innovazione – sviluppato per confrontare le strategie nazionali in materia di innovazione – calcola la misura in cui le idee provenienti da settori innovativi riescono a raggiungere il mercato e creano migliori posti di lavoro.

Ne emerge un’Europa caratterizzata da vistose differenze notevoli nei risultati dell’innovazione tra gli Stati membri, ma che nel suo insieme riesce a registrare buoni risultati nel contesto internazionale, sebbene non riesca a tenere il passo con alcune delle economie più innovative del mondo.

Dal raffronto internazionale emerge che Svizzera e Giappone registrano chiaramente le prestazioni migliori, ma l’Ue si colloca all’incirca sullo stesso piano degli Stati Uniti per quanto riguarda i risultati dell’innovazione.

 

L’indicatore si basa su quattro elementi, selezionati in base alla loro pertinenza rispetto alle politiche di:

innovazione tecnologica misurata per mezzo del numero di brevetti;

occupazione in attività ad alta intensità di conoscenza, in percentuale rispetto all’occupazione totale;

competitività dei beni e dei servizi a elevata intensità di conoscenza, basata sul contributo della bilancia commerciale dei prodotti ad alta e media tecnologia al totale della bilancia commerciale e sulla quota rappresentata dall’esportazione di servizi ad alta intensità di conoscenza rispetto al totale dei servizi esportati;

occupazione nelle imprese in rapida crescita in settori innovativi.

 

Quattro, in particolare, i fattori che determinano il successo di quei paesi che registrano i risultati migliori: un’economia con molti settori a elevata intensità di ricerca, aziende innovative in rapida crescita, un numero elevato di brevetti e competitività delle esportazioni.

Essenziale, per migliorare i risultati dell’Europa nel suo complesso nel sempre più competitivo scenario internazionale, sarà la capacità della Ue di “trasformare un numero maggiore di idee in prodotti e servizi di successo”, ha affermato il Commissario Ue alla ricerca, l’innovazione e la scienza, Máire Geoghegan-Quinn, secondo cui l’Europa deve anche “colmare un preoccupante divario di innovazione” e a questo proposito, l’indicatore aiuterà a misurare i progressi registrati e a individuare i settori in cui occorre intervenire. (A.T.)

 

 

Quadro di valutazione dell’Unione per l’innovazione

 

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