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Gli operatori della pay-tv domineranno presto il crescente mercato della Tv online a pagamento, segnando la fine della fase guidata dai fornitori di contenuti on demand come Netflix e delle piattaforme finanziate dalla pubblicità come YouTube.
Strategy Analytics nel suo Rapporto ‘2013 Global OTT Forecast’ indica che nei prossimi cinque anni gli OTT continueranno a investire con l’obiettivo principale di far crescere gli abbonamenti alla Tv online.
Mentre su mercati importanti come quello statunitense o europeo il video on-demand a pagamento o finanziato dall’advertising è già fortemente presente, la Tv online pay è solo all’inizio. Secondo il Report, la spesa globale aumenterà per arrivare a 4,7 miliardi di dollari nel 2018. La parte del leone la faranno il Nord America e l’Europa occidentale.
Ed Barton, responsabile della divisione Digital Media Strategies di Strategy Analytics, ritiene che stiamo entrando in una nuova fase della distribuzione televisiva su internet.
I fornitori di servizi di pay-tv stanno riorganizzando la loro difesa per cercare di assicurarsi un ruolo importante nello sviluppo della Tv online.
Le nuove formule di abbonamento puntano a clienti diversi da quelli interessati ai tradizionali contenuti premium a pagamento. Si punterà, infatti, a offrire sottoscrizioni di breve periodo o comunque programmi di qualità e risparmi sui costi di installazione.
Il successo maggiore sarà riservato ai fornitori di pay tv che potranno sfruttare gli accordi con i broadcaster e quelli sui diritti televisivi e quelli con al primo posto la britannica Sky che all’inizio dell’anno ha lanciato Now Tv.
I servizi offerti dalle startup del settore come Magine e Aereo produrranno una forte crescita (nonostante le questioni legali in sospeso) e la loro esperienza sarà da esempio per i providers che sono arrivati in ritardo sul mercato della Tv online.
Da qui la convinzione degli analisti che nei prossimi cinque anni vedremo molte aziende correre per avere una posizione in quello che è destinato a diventare un mercato altamente competitivo per i proprietari dei canali televisivi e per i fornitori di servizi.
Barton ha evidenziato che sebbene nei prossimi anni vedremo proliferare gli abbonamenti alla Tv online resteranno diverse questioni da risolvere per l’ecosistema tv: i diritti sui contenuti e la distribuzione a finestra impatteranno in modo diverso a seconda dei Paesi mentre lo sviluppo avrà bisogno di essere ridisegnato per ridurre la cannibalizzazione del core business della pay Tv.