Viagra e Cialis, l’Antitrust apre istruttoria su tre siti internet

di Raffaella Natale |

Secondo l’Autorità, facendo leva sui disagi delle persone affette da disfunzioni sessuali, i siti convolti spingerebbero i consumatori ad acquistare prodotti vietati senza alcun controllo medico.

Italia


Viagra

La vendita di medicinali online torna nel mirino dell’Antitrust che ha aperto un’istruttoria nei confronti di tre siti internet dove è possibile acquistare farmaci etici per la cura di disfunzioni erettili.

Si tratta di Anagen.net di cui è titolare Giuseppe Pellegrino, 121doc.it che fa capo a Hexpress Ltd e webpharmacy.biz della Web Pharmacy Rx. Coinvolto nel procedimento anche Xavier Buck, registrant del sito 121doc.it.

 

Secondo l’Autorità, i professionisti coinvolti avrebbero indotto il consumatore italiano a ritenere che la vendita di farmaci etici online in Italia sia del tutto lecita mentre non solo è vietata ma la legge impone sempre la necessaria intermediazione fisica di un farmacista, previa prescrizione medica.

 

La pratica è stata aperta a seguito delle segnalazioni ricevute da Guardia di Finanza, Federfarma, FOFI (Federazione Ordine Farmacisti Italiani) e successivamente di una congiunta pervenuta da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), Nas, Ministero per lo Sviluppo Economico e Ministero della Salute.

 

In particolare, il sito internet anagen.net, spiega l’Autorità, funzionerebbe come sito ponte utilizzato dai professionisti per indirizzare direttamente i consumatori italiani all’acquisto online di farmaci etici a marchio Viagra, Cialis, Levitra e Priligy sul sito internet 121doc.it nonché i farmaci generici ad essi corrispondenti per mezzo del sito webpharmacy.biz.

 

Mediante le rassicurazioni fornite nel sito internet ponte si tende, spiega l’Antitrust, “a ingenerare nel consumatore italiano l’erroneo convincimento di poter acquistare online – legalmente e senza rischi per la propria salute – farmaci etici per la cura di disfunzioni erettili (sia prodotti di marca che generici), peraltro senza specificare, nel caso dei più convenienti prodotti generici, la relativa origine e provenienza”.

 

La pratica commerciale in contestazione, continua l’Autorità, appare, peraltro, particolarmente insidiosa per via dello specifico target di consumatori interessati a questi farmaci, facendo impropriamente leva sui disagi psicologici, sociali e relazionali connessi a tali problemi, quali appunto l’impotenza maschile e le disfunzioni sessuali in genere.

L’Antitrust ritiene, infatti, che prospettando a questi utenti la possibilità di acquistare online i farmaci ed evitare così l’eventuale imbarazzo personale, può indurli a non sottoporsi a un appropriato controllo medico ai fini della prescrizione della cura più adatta alle loro complessive condizioni di salute.

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