Italia
Telecom Italia ha rinviato al 3 ottobre il Cda chiamato ad esaminare il piano industriale e che avrebbe dovuto tenersi giovedì prossimo. La decisone è stata fatta trapelare da alcune fonti: “…ai soci – spiegano – è stato comunicato che il consiglio per cui è stata chiesta disponibilità non si terrà”.
Il motivo sarebbe da ricercarsi nella necessità di avere più tempo per concepire una nuova struttura azionaria e per definire quelle ‘proposte concrete’ che il presidente Franco Bernabè ha anticipato nelle scorse settimane di voler portare all’attenzione del consiglio. Nei prossimi giorni, intanto, si terranno una serie di riunioni informali tra i consiglieri per vagliare le opzioni sul tavolo.
Il 3 ottobre si saprà se i soci Telco (la holding che controlla il 22,4% della società) Telefonica (46,18%), Intesa Sanpaolo (11,62%), Mediobanca (11,62%) e Generali (30,58%) decideranno o meno di sciogliere il patto di sindacato. La prima finestra utile per comunicare la loro decisione scatta, infatti, il 28 settembre e Mediobanca ha già fatto sapere di voler uscire. Ancora incerta la posizione di Generali e Intesa Sanpaolo, che avevano invece fatto sapere di voler attendere le mosse del presidente Bernabè prima di prendere una decisione ufficiale (Leggi articolo Key4biz).
Su tutto pesa anche l’incertezza del socio industriale: gli spagnoli di Telefonica avrebbero avanzato nelle scorse settimane una proposta ai soci italiani, che probabilmente hanno bisogno di più tempo per valutarla. Proposta che secondo Equita Sim non prevede una fusione, almeno non subito. In un primo tempo, spiegano gli analisti, “Telefonica si accontenterebbe di bloccare il controllo di Telecom italia, salendo nell’azionariato Telco. Questa soluzione offrirebbe al titolo un upside positivo ma contenuto”.
C’è chi ritiene, quindi, che il bond da 625 milioni di euro emesso dal gruppo di Cesar Alierta potrebbe servire anche in vista di un’operazione su Telecom Italia.
Ma su ogni eventuale decisione c’è sempre da guardare al Brasile, dove l’Antitrust non vedrebbe di buon occhio una fusione tra le due aziende, dirette concorrenti sul mercato mobile carioca.