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Finanziamenti alla Cultura: la Francia rinvia la tassa sui dispositivi connessi

Francia


La tassa sui dispositivi connessi, principale misura del Rapporto Lescure, non sarà inserita nella Finanziaria 2014. Lo ha annunciato il Ministro francese alla Cultura, Aurélie Filippetti, spiegando che il governo ha deciso una ‘pausa fiscale’.

Si provvederà quindi a consolidare gli strumenti già esistenti mentre la tappa successiva sarà quella di inquadrare i nuovi attori del mercato hi-tech come distributori per inserirli nei meccanismi di finanziamento della creazione. Cosa che avverrà, ha assicurato il Ministro, nel 2015.

 

Il Rapporto di Pierre Lescure, consegnato lo scorso maggio (Leggi Articolo Key4biz), consiglia di introdurre una tassa sulle vendite di dispositivi connessi (smartphone, tablet, computer, connected tv…) ‘molto moderata’ (circa l’1%) per finanziare il passaggio al digitale dell’industria culturale, compresa la stampa.

 

Una tassa, però, fortemente contestata dall’industria del mercato informatico, del parere che non sarebbe una ‘misura indolore’ perché andrebbe a colpire direttamente ‘l’uso del digitale quando invece bisognerebbe promuoverlo’.  

Posizione che ha trovato il supporto del Consiglio nazionale del digitale (Conseil national du numérique – CNN) che nel Rapporto consegnato al governo la scorsa settimana (Leggi Articolo Key4biz) evidenzia che questa imposta rischierebbe di “penalizzare l’ecosistema francese”: peserebbe soprattutto sulle PMI, frenando l’innovazione, senza alcuna garanzia di equilibrio tra i player del settore. Oltre a mettere la Francia in difficoltà nei negoziati internazionali.

 

La tassa sui dispositivi connessi è invece sostenuta dall’industria culturale, che l’ha definita “uno strumento utile per consolidare il finanziamento della creazione culturale”.

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