Vivendi lascia le tlc per ricentrarsi sui media: via libera alla scissione da SFR

di Alessandra Talarico |

Il fatturato di SFR nel primo semestre di quest’anno è crollato dell’11,3%. Nel corso del primo trimestre, solo nel comparto mobile, le vendite sono scese del 17% e Vivendi, che controlla l’operatore, ha registrato un calo degli utili del 18%.

Francia


Vincent Bollorè

Si separa la strada di Vivendi e SFR: il conglomerato media francese ha reso noto un progetto di scissione che dovrebbe preludere alla quotazione in Borsa del secondo operatore tlc francese.

La decisione di “mettere in agenda” la scissione del gruppo è maturata all’unanimità nell’ambito del consiglio di sorveglianza di Vivendi, ma una decisione definitiva potrebbe essere presa all’inizio del prossimo anno e sottoposta all’Assemblea generale 2014, ha comunicato il gruppo in una nota.

 

Separata dalla ‘zavorra’ SFR, Vivendi darà vita a “un nuovo gruppo media internazionale basato in Francia e con una posizione molto forte nel settore musicale, internet e nei servizi associati in Brasile, nel cinema in Europa oltre che nella Pay-Tv in Francia, Africa, Vietnam e Polonia”, indica Vivendi, che conta di far leva sulla moltiplicazione delle piattaforme di distribuzione dei contenuti per rafforzarsi nel settore media “sulla base di un insieme di attività già in forte crescita”.

SFR, secondo operatore mobile francese, potrà invece, dal canto suo, “acquisire maggiore libertà strategica e beneficiare in pieno del miglioramento delle sue performance e dell’esplosione di internet fisso e mobile”.

 

Il fatturato di SFR nel primo semestre di quest’anno è crollato dell’11,3%. Nel corso del primo trimestre, solo nel comparto mobile, le vendite sono scese del 17% e Vivendi, che controlla l’operatore, ha registrato un calo degli utili del 18%, causato principalmente dal declino di SFR. Per la prima volta, quindi, il conglomerato media ha separato i risultati telecom – fino a poco fa gallina dalle uova d’oro del gruppo – da quelli dei contenuti (Canal Plus, Universal Music e Activision Blizzard).

 

Secondo Vivendi, la scissione “dovrebbe generare un valore importante per gli azionisti.

La decisione di separarsi da SFR e di ricentrarsi sui media segue l’annuncio delle trattative  con Etisalat per la cessione del suo 53% in Maroc Telecom per 4,2 miliardi di euro.

 

Gli ultimi giorni prima dell’annuncio della scissione sono stati caratterizzati da un braccio di ferro tra Vincent Bolloré – primo azionista di Vivendi – e il presidente del consiglio di sorveglianza, Jean-René Fourtou, nato – pare – dalla scelta di quest’ultimo di nominare presidente operativo di Vivendi il tedesco Thomas Rabe, patron di Bertelsmann (RTL Group, M6) al posto di Francois Dubos. Rabe, fiutato il clima ostile, ha deciso di gettare la spugna.

“Non ce l’ho con nessuno ma preferisco un buon presidente francese a un buon presidente straniero”, ha affermato Bollorè.

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