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Sky Italia ha da poco festeggiato i 10 anni di attività e a pochi giorni dalla presentazione dell’undicesima stagione, che promette già d’essere “la migliore e la più ricca di sempre”, l’Executive Vice President Programming, Andrea Scrosati, fa il punto sullo stato di salute della pay-Tv in un’intervista a Hollywood Reporter.
La scommessa di News Corp di ‘intromettersi’ in un mercato televisivo come quello italiano, si è dimostrata vincente, visto che – dati alla mano – la Pay-Tv sta crescendo velocemente e lo scorso anno è stata l’unica emittente a non chiudere con i conti in rosso.
Non nasconde, quindi, il suo entusiasmo Scrosati nel descrivere i segreti del successo di Sky Italia e le sfide del prossimo futuro.
Dai 100 canali disponibili all’avvio delle trasmissioni – il 31 luglio di 10 anni fa – Sky Italia ne conta oggi 80 in più, molti di più di qualsiasi altro broadcaster italiano. Una varietà di contenuti che si è arricchita anno dopo anno, per rispondere alle aspettative di spettatori dai gusti e dalle esigenze molto diverse: si passa dallo sport (tutta la Serie A, i campionati delle principali leghe europee di calcio, le migliori manifestazioni sportive di tennis, golf, rugby e al basket NBA, Formula 1, Moto GP) ai film, dalle serie tv ai documentari, i programmi per bambini, le news.
“La Pay-Tv – ha affermato Scrosati – si rivolge a target diversi e deve necessariamente creare il tipo di programmi che faccia la differenza per ciascuno di questi target. Ma quello che facciamo è cercare di offrire un’esperienza complessiva di alto livello. Per esempio tutti i nostri canali sono HD, il che può sembrare normale ora ma non lo era tre o quattro anni fa e questo fa una grande differenza. Allo stesso tempo – ha aggiunto – cerchiamo di personalizzare al massimo i nostri prodotti, che sono tutti disponibili anche sulle piattaforme mobili. È questa varietà che fa il brand”.
Senza contare i continui investimenti in produzioni originali di qualità che, negli anni, sono diventate uno dei tratti distintivi dell’offerta Sky, registrando grandi successi in termini di ascolti e un apprezzamento diffuso da parte della critica, come nel caso di Romanzo Criminale, Faccia D’Angelo, X Factor 5 e Masterchef.
“Tutte le piattaforme – ha detto a questo proposito – dovrebbero creare più programmi originali, non solo i broadcaster. Pensiamo a Netflix. E la ragione sta nella continua evoluzione del mercato dei diritti: quando acquisti un programma, lo acquisti per un anno, 15 mesi, due anni, in base al contratto. Ma quel programma viene trasmesso anche altrove e questo ti porta a voler produrre da te un prodotto per possederlo completamente e avere quel grado di esclusività che ti porta nuovi abbonati che sanno di poter vedere quel programma solo sui tuoi canali”.
Gli investimenti nei programmi originali, comunque, sono soldi ben spesi, come dimostra l’esempio di Romanzo criminale, venduto in 60 paesi o la nuova serie Gomorra, tratta dal romanzo di Roberto Saviano che ha ricevuto il 65% dei finanziamenti dall’estero. Un primato per una serie scritta in Italia da talenti creativi italiani.
“Ciò non toglie che acquistare contenuti ha ancora un senso e continueremo a farlo”, ha detto ancora.
E c’è anche l’offerta 3D, con la prima trasmissione live in 3D della tv italiana a ottobre 2010 – la Ryder Cup, il più importante appuntamento golfistico al mondo – anteprima del lancio, nel settembre 2011, del primo canale italiano interamente in 3D, che oggi offre nella sua programmazione i film campioni d’incasso, il meglio del calcio e dello sport nazionale e internazionale, documentari, musica, eventi speciali, produzioni originali, programmi per bambini. “Un successo per Sky Italia che si ripaga da solo, visto che ci sono abbastanza clienti che scelgono di pagare 5 euro in più al mese per la programmazione in tre dimensioni”, ha affermato Scrosati.
Quanto al problema della pirateria – molti programmi sono già disponibili illegalmente online prima che arrivino in Tv – Scrosati ha sottolineato come sia importante la velocità: “Un buon esempio è il caso di The Bridge: lo abbiamo trasmesso in Italia 48 ore dopo la messa in onda negli Usa su FX. Se si aspetta troppo, le persone che desiderano vedere un programma lo guardano altrove. La velocità è uno strumento importante contro la pirateria”, ha affermato.
Quanto alle sfide per il futuro, Scrosati sottolinea come alla base del successo, presente e futuro di Sky Italia vi sia il rispetto per quello che le persone hanno di più importante: il loro tempo.
“La nostra sfida è quella di dare agli spettatori quello che vogliono e di non avere mai la presunzione che guarderanno qualsiasi cosa mettiamo in onda”.