Europa
Dov’è la fibra? All’indomani dell’adozione del nuovo pacchetto telecom della Commissione europea, l’FTTH Council Europe esprime il proprio disappunto per la mancanza di attenzione dell’esecutivo verso gli investimenti nella fibra ottica.
“La Commissione si è soffermata sulla lenta diffusione dell’LTE e ha cercato di identificare le aree per favorire e accelerare lo sviluppo delle tecnologie wireless di prossima generazione. Ci saremmo aspettati che la fibra ricevesse la stessa attenzione”, sottolinea in una nota Hartwig Tauber, Direttore Generale di FTTH Council.
Secondo Tauber, che cita anche un recente rapporto OECD, la lentezza dell’adozione dell’LTE può essere anche legata alla mancanza di supporto agli investimenti nella fibra ottica, “ma la Commissione si rifiuta di dare priorità all’FTTH sulla base del principio della neutralità tecnologica”, sottolinea.
“C’è bisogno di maggiore attenzione sulle reti a prova di futuro e dobbiamo facilitare nuovi modelli di finanziamento”, aggiunge.
Secondo le stime di FTTH Council Europe, per portare la fibra su tutto il territorio europeo servono 200 miliardi di euro e per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale è quindi necessario anche stimolare investimenti delle aziende non del settore telecom. Ma quest’azione è “completamente assente dall’ultima proposta della Commissione”, che pure – ha sottolineato Karin Ahl, Presidente di FTTH Council Europe – contiene misure positive quali quelle sulla trasparenza.
Il giudizio di FTTH Council Europe fa il paio con quello di ETNO: l’associazione degli operatori tlc europei ritiene positivo l’intervento della Ue in particolare per quanto riguarda gli aspetti che porteranno alla stabilità dei prezzi per le linee in rame e il sostegno agli investimenti per le reti di accesso di nuova generazione attraverso uno snellimento della regolamentazione dei prezzi. Tuttavia, ETNO ritiene ancora che le misure proposte non siano complessivamente in grado di produrre lo slancio richiesto per raggiungere i target dell’Agenda Digitale e per contribuire alla crescita economica dell’Europa.