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La presentazione dei due nuovi iPhone non sembra aver sortito in Borsa l’atteso effetto ‘WOW’. Il titolo di Apple ha chiuso in calo del 2,2% ieri negli scambi di preapertura oggi è in calo di oltre il 4%, sulla scia della delusione provocata dalla mancanza di prodotti veramente rivoluzionari o inattesi come avrebbero potuto essere una nuova versione della Apple Tv – che arriverà comunque a breve insieme al nuovo sistema operativo iOS 7 – o di un iWatch.
Gli analisti sono tuttavia divisi sull’impatto dei prodotti annunciato ieri: c’è chi sostiene che difficilmente i due nuovi iPhone sovvertiranno il trend di rallentamento delle vendite e che, quindi, Apple dovrà sfornare qualcosa di più convincente per rassicurare sulla sua capacità di innovare; ma c’è anche chi ritiene un colpo da maestro del Ceo Tim Cook quello di spezzettare, per la prima volta, il mercato dell’iPhone, con un modello di fascia alta – l’iPhone 5S – destinato ai mercati occidentali, e uno low-cost – il 5C – pensato per i mercati emergenti.
Quanto alla presunta mancanza di innovazione tecnologica, non tutti vedono nero per il futuro, anzi: secondo molti, il Touch ID, il sistema di riconoscimento delle impronte digitali integrato nell’iPhone 5S potrà aprire nuovi fronti nel settore dei pagamenti mobili, trasformando, finalmente, il cellulare in strumento privilegiato per fare acquisti sicuri.
A giocare in favore della casa di Cupertino, potrebbe arrivare presto anche un accordo di distribuzione con China Mobile, che con i suoi 740 milioni di utenti è il primo operatore mobile mondiale. La vera innovazione, insomma, sarebbe rappresentata da quest’accordo – che non è ancora stato ufficializzato anche se Apple ha ricevuto dal regolatore la licenza a usare la rete dell’operatore – abbinato al lancio dell’iPhone 5C, il cui prezzo, però, pur calibrato sulla capacità di acquisto dei consumatori dei paese emergenti è ritenuto ancora troppo alto per le tasche dei cinesi.
I due nuovi iPhone saranno distribuiti, in compenso, da China Unicom e China Telecom, i due operatori più piccoli del Paese, che controllano il 37% degli utenti mobili cinesi, che in tutto sono 1,2 miliardi. Ma va da sè che l’accesso al parco clienti di China Mobile – più vasto dell’intera popolazione Usa – potrebbe fare la differenza.
Considerazioni ‘a caldo’ a parte, in ogni caso è sentire comune che nei prossimi mesi Apple si gioca la sopravvivenza in vetta all’olimpo dell’hi-tech mondiale: un mondo spietato, in cui tutto può cambiare molto velocemente, come sanno bene giganti in declino come Nokia e BlackBerry.
Al di là degli annunci, insomma, Apple dovrà dimostrare di essere capace di presentare al pubblico nuovi prodotti davvero innovativi in grado di compensare la frenata della crescita e la caduta dei margini di iPhone e iPad. Dovrà, inoltre fare chiarezza sulle strategie future nel caso in cui si concretizzi il rischio, ventilato da molti, che anche nei mercati più ricchi il modello low-cost cannibalizzi le vendite dei dispositivi più costosi.