Mercato unico tlc: ecco il ‘pacchetto Kroes’. Meno burocrazia e prezzi del rame stabili per rilanciare gli investimenti

di |

Ora Agcom dovrà allinarsi alle indicazioni della Commissione Europea. Di fatto svuotata la delibera dell'Autorità sull'unbundling dell'11 luglio.

Unione Europea


Neelie Kroes

Vede infine la luce l’agognato progetto della Commissione europea per la realizzazione del mercato unico delle tlc (qui il Testo integrale del Regolamento), definito dallo stesso esecutivo “il piano più ambizioso proposto in 26 anni di riforme del mercato delle telecomunicazioni” (qui la Comunicazione integrale della Commissione al Parlamento, al Consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni).

Il cosiddetto ‘pacchetto Kroes’, tra mille difficoltà, è stato approvato ieri senza modifiche, all’unanimità dal Collegio dei Commissari e della sua importanza e strategicità ha parlato stamani anche il presidente della Commissione, Jose Manuel Barroso nel suo discorso sullo stato dell’Unione (leggi articolo Key4biz).

Una volta adottato, il pacchetto permetterà ai consumatori di risparmiare sul costo dei servizi, semplificherà le formalità burocratiche in capo agli operatori, garantirà la net neutrality in tutta Europa e una serie di nuovi diritti sia per gli utenti che per i fornitori di servizi per far sì che l’Europa riconquisti la leadership nel mercato digitale.

Il secondo pilastro di questo pacchetto legislativo è rappresentato dalla raccomandazione sulle metodologie di determinazione dei costi e sugli obblighi di non discriminazione che completa la proposta di regolamento, alla quale è intrinsecamente legata. L’obiettivo è quello di rafforzare la certezza per gli investitori e di aumentare la loro capacità di investire, riducendo le disparità tra i regolatori nazionali. Di questo dovranno tenere conto in maniera particolare  le Autorità nazionali, e quindi anche l’Agcom – già richiamata dalla Commissione per il metodo utilizzato  in occasione della delibera che ha fissato le tariffe dei servizi a banda larga (ULL), approvata lo scorso 11 luglio (Leggi: Lettera dura della UE all’AgCom: ‘Approvate decisioni che ostacolano la concorrenza e il mercato unico’).

 

Ciò significa 1) un’ulteriore armonizzazione e maggiore stabilità dei costi che gli operatori storici possono addebitare per garantire ad altri l’accesso alle reti in rame esistenti e 2) garantire che i soggetti che richiedono l’accesso possano accedere in modo realmente equivalente alle reti. Se le condizioni di concorrenza e non discriminazione saranno rispettate, spiega la Commissione, il prezzo di accesso all’ingrosso alla banda larga di ‘prossima generazione’ sarà determinato dal mercato e non dai regolatori, e questo si tradurrà in una diminuzione degli oneri amministrativi per gli operatori.

“Il nostro obiettivo – ha affermato Neelie Kroes – è di stabilizzare i prezzi per il resto del decennio per dare certezza a chi investe. Questo consentirà ulteriori investimenti nelle reti e decisioni più razionali”.

 

Nello specifico, per quanto riguarda la semplificazione delle procedure in capo agli operatori, il pacchetto Kroes prevede innanzitutto l’introduzione di una licenza singola che permetterà alle telco di operare in tutti i 28 Stati membri, senza la necessità, insomma, di ottenere un’autorizzazione per ogni Stato in cui si vogliano offrire i servizi. “Il diritto di operare in ogni luogo non è reale se non è possibile farlo rispettare. Il modo migliore per farlo è quello di un’unica autorizzazione per l’intera Unione europea, perché è una garanzia e questo vale per le società di domani, ma anche per le società già esistenti”, ha affermato il Commissario Neelie Kroes.

 

A ciò si aggiunge l’introduzione di un limite di legge severo per la regolamentazione dei sottomercati delle telecomunicazioni (al fine di ridurre il numero dei mercati regolamentati) e una maggiore armonizzazione delle modalità con cui gli operatori possono affittare gli accessi alle reti di proprietà di altre società per offrire un servizio concorrenziale. “Vogliamo ridurre la burocrazia, come parte della normalizzazione del settore delle telecomunicazioni. Gli operatori non devono essere soggetti a capricci o incoerenze nazionali”, ha aggiunto Neelie Kroes.

 

 

Per quanto riguarda il roaming, il pacchetto Kroes prevede l’abolizione – dal 1°luglio 2014 – delle tariffe applicate alla chiamate ricevute quanto ci si trova all’estero.

Gli operatori potranno scegliere tra due opzioni: 1) l’offerta ai clienti di abbonamenti validi in tutta Europa (parla ovunque come a casa), i cui prezzi saranno determinati dalla concorrenza sul mercato interno, oppure 2) consentire ai loro clienti di “dissociare” i piani tariffari, ossia selezionare un diverso fornitore per il roaming che offre tariffe inferiori (senza dover acquistare una nuova scheda SIM). Queste misure – spiega la Ue in nota – si basano sulle disposizioni del regolamento emanato nel 2012 che obbliga gli operatori a ridurre le tariffe dati all’ingrosso del 67% a partire da luglio 2014.

Sempre secondo il nuovo pacchetto, le tariffe per le chiamate da rete fissa intra-Ue non potranno superare quelle applicate per una chiamata nazionale a lunga distanza, mentre il prezzo delle chiamate intra-Ue da cellulare non potrà superare 0,19 euro al minuto più Iva.

Nel determinare i prezzi, inoltre, le società potranno recuperare i costi obiettivamente giustificati, ma scompariranno i profitti arbitrari sulle chiamate intraunionali.

 

 

Relativamente alla net neutrality – uno degli aspetti che più hanno sollevato dubbi nelle ultime ore – la Commissione assicura che il nuovo pacchetto vieterà il blocco o la limitazione dell’accesso ai contenuti, garantendo un internet aperto e senza restrizioni, indipendentemente dal costo o dalla velocità dell’abbonamento. Gli ISP potranno sempre fornire servizi ‘speciali’ a qualità del servizio garantita, quali l’IPTV, il video-on-demand o altre applicazioni di ambito medico ad alta risoluzione e nel settore del cloud ad alta intensità di dati, fondamentali per le imprese, purché ciò non interferisca con la velocità di connessione a internet promessa ad altri clienti.

 

Ai consumatori sarà garantito il diritto di verificare se la velocità d’accesso del contratto corrisponde a quella reale e di rescindere il contratto se il fornitore del servizio non garantisce quanto previsto dal contratto.

 

Il nuovo pacchetto prevede altresì un maggiore coordinamento nell’assegnazione dello spettro, così da garantire ai consumatori migliori servizi 4G e Wi-fi e agli operatori meno frammentazione per quel che concerne la durata delle licenze e i tempi di assegnazione delle frequenze.

In questo modo, le società del settore mobile potranno elaborare piani d’investimento transfrontalieri più efficaci, mentre i governi manterranno le loro responsabilità ma in un quadro più coerente, continuando altresì a beneficiare dei contributi versati dagli operatori.

 

Introdotti anche nuovi diritti per i consumatori, come il diritto a contratti scritti in un linguaggio chiaro e trasparente, con informazioni più confrontabili, diritti più ampi nel passaggio a un altro fornitore o a un nuovo contratto, il diritto a sottoscrivere un contratto di 12 mesi, se il cliente non desidera una durata superiore, il diritto a recedere dal contratto se la velocità della connessione internet non corrisponde a quella promessa, il diritto di ottenere l’inoltro dei messaggi di posta elettronica a un nuovo indirizzo e-mail dopo il passaggio a un altro fornitore di servizi internet.

 

Nel commentare il pacchetto, la Kroes ha evidenziato che “la proposta costituisce un’eccellente novità per il futuro dei servizi mobili e di internet in Europa”.

 

La Guida al nuovo pacchetto telecom.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz