Unione Europea
“La Commissione sbaglierebbe completamente approccio se facesse del roaming il cuore dell’Agenda digitale europea“, ha dichiarato in un’intervista alla stampa il Ministro francese per l’Economia digitale Fleur Pellerin, riferendosi al pacchetto di misure per il mercato unico tlc adottato oggi dall’esecutivo europeo (Leggi Articolo Key4biz).
La Pellerin ha detto d’aver chiarito questa sua posizione al Commissario Ue Neelie Kroes nel corso di una recente telefonata, nella quale ha tenuto a ribadire che “sono 15 anni che ci si concentra su questo settore (le telecom, ndr)”, aggiungendo ogni volta maggiori vincoli regolamentari mentre l’Europa continua a perdere i suoi maggiori produttori di telefonia mobile a vantaggio degli operatori americani: “L’80% della capitalizzazione di borsa mondiale del settore hi-tech è rappresentata da società americane e solo il 3% da società europee”.
“A volte sembra che l’orizzonte più favorevole per una società europea sia quello di farsi acquistare da Google o Microsoft”, ha commentato con amarezza il Ministro francese, facendo ovviamente riferimento al recente passaggio di Nokia a Microsoft (Leggi Articolo Key4biz).
“Non basta – ha incalzato – annunciare obiettivi sui quali tutti sono d’accordo, come ‘stimolare l’investimento sul digitale’. Bisogna sviluppare una strategia precisa e coerente per l’innovazione…abbiamo tanto cammino ancora da percorrere“.
Bisogna dare nuovo slancio all’Europa digitale, ha indicato il Ministro, annunciando che per fine mese inviterà i colleghi dei Paesi Ue con l’obiettivo di avviare in modo informale i primi confronti in vista del Consiglio europeo sull’economia digitale che si terrà il 24 e il 25 ottobre. La Francia ha anche ricevuto ieri il Rapporto del CNN su come riformare le leggi sul fisco e adattarle all’era digitale (Leggi Articolo Key4biz).
Gli argomenti ‘caldi’ restano appunto il fisco, gli investimenti e la privacy, specie dopo quanto è venuto a galla con il caso Prism (Leggi Articolo Key4biz).
“Dobbiamo creare in Europa gli strumenti per consentire alle nostre startup d’acquistare peso e riprendere potere su alcuni giganti della rete che oggi dettano legge anche su internet …, ostacolando l’avanzata di nuovi attori europei”.
Pellerin ha citato il caso di Google che controlla il 96% delle richieste di ricerca online. Sicuramente, ha ammesso il Ministro, questo è dovuto alla “qualità del servizio offerto“, ma “un tale controllo di mercato non necessità una regolazione?”.
Al momento, ha precisato il Ministro francese, “il diritto sulla concorrenza non è efficace contro questi attori, poiché non si può attendere la fine del contenzioso, che nel caso di Microsoft è durato dieci anni – un’eternità nel mondo delle nuove tecnologie!”.
Bisogna invece chiedersi se è necessario introdurre nuovi mezzi “per agire prima che il male sia fatto”.
La Pellerin ha suggerito una regolamentazione ex ante, che permetta alla Commissione di convocare gli operatori per risolvere immediatamente i ‘conflitti’ e magari “garantire anche la neutralità delle piattaforme”.
Ma agire contro Google non basterà a sanare l’ecosistema. Il Ministro francese in conclusione ha ricordato che l’Europa non deve perdere alcune grandi sfide, come l’internet delle cose, con 50 miliardi di oggetti connessi per il 2020, i big data, la cyber-sicurezza e il cloud: “Solo così potremo riconquistare la nostra sovranità nel digitale”.