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Mercato unico tlc, slitta il nuovo pacchetto?

Unione Europea


Cresce la tensione intorno alla riforma che dovrebbe dar vita al mercato unico europeo delle telecomunicazioni e la cui presentazione potrebbe slittare da domani a giovedì.

Se dovesse effettivamente verificarsi, si tratterebbe, tuttavia, di uno slittamento ‘tecnico’ e non dovuto all’opposizione che il nuovo pacchetto di regole sta affrontando, che pure esiste, né alla necessità di dover ‘riscrivere’ alcune parti della proposta.

 

L’obiettivo principale della proposta – ha riferito Ryan Heath, portavoce del commissario Neelie Kroes – resta quello di trovare un modo appropriato affinché aziende, consumatori e operatori non debbano più trattare con 28 diversi mercati telecom nazionali e possano trarre benefici da un vero mercato unico in termini di servizi, di possibilità di investire su larga scala e di infrastrutture”.

Come per tutte le posposte della Commissione, “è necessario trovare il giusto equilibrio tra gli interessi dei consumatori e quelli delle aziende del settore e il fatto che questa proposta sia stata presentata in questo momento non ha nulla a che vedere con le imminenti elezioni”, ha aggiunto Heath, in risposta a chi domandava se la ventilata abolizione delle tariffe del roaming fosse in qualche modo legata a qualche sorta di propaganda elettorale.

“La Commissione, questa e la precedente, lavorano al taglio delle tariffe da circa 8 anni e tenendo nella dovuta considerazione gli input di diverse associazioni di consumatori, delle aziende di settore. Si tratta di dare continuità al lavoro avviato dalla vicepresidente Viviane Reding ma è anche un pacchetto importante che la Commissione vorrebbe veder adottato prima della fine di questo mandato“, ha concluso.

 

Secondo quanto riferito da Reuters, il commissario Neelie Kroes starebbe affrontando l’opposizione di una fronda interna di almeno 9 Commissari, ma avrebbe l’appoggio del Presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, che domani terrà il discorso sullo Stato dell’Unione e delinerà i tratti generali del nuovo regolamento.

“La più grande preoccupazione di diversi commissari è la questione della net neutrality, il fatto che la proposta delle Kroes restringerebbe e creerebbe eccezioni a questo principio”, ha riferito una fonte a Reuters.

 

Nel mirino dei detrattori, in particolare, alcune misure che limiterebbero la net neutrality consentendo agli operatori di applicare tariffe extra ai fornitori di contenuti e ai consumatori per utilizzare alcuni servizi Internet (Leggi articolo Key4biz).

 

Il piano in 10 punti della Kroes, che prevede anche misure relative allo spettro radio e al roaming, intende rafforzare il mercato europeo delle telecomunicazioni, alle prese con una crisi che dura ormai da diversi anni e che sta ostacolando gli investimenti nelle reti di nuova generazione, allargando il gap tra l’Europa e l’Asia e il Nordamerica.

Tra il 2008 e il 2012 gli investimenti delle telco sono scesi mediamente del 2% l’anno: in 5 anni si sono persi circa 3,5 miliardi di investimenti. Restando così le cose, calcola un rapporto Boston Consulting Group, “il deficit di investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi della digital agenda in termini di copertura e penetrazione si attesterebbe, rispettivamente a 110 e 170 miliardi di euro”, con il risultato che i consumatori e le aziende sarebbero penalizzati da connessioni lente e poco affidabili e a farne le spese sarebbe l’intera economia europea.

 

 

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