Italia
Con l’obiettivo di rafforzarsi sul mercato fisso europeo e forte dei circa 40 miliardi che resteranno in cassa dopo aver staccato l’assegno da 84 miliardi di dividendi agli azionisti, Vodafone potrebbe mirare ‘alto’, puntando direttamente alla rete fissa di Telecom Italia. E’ questo lo scenario immaginato da Repubblica, secondo cui più che su Fastweb o su altre società ‘minori’ come Tele2, il gruppo guidato da Vittorio Colao, potrebbe sfruttare un’eventuale uscita di Telefonica da Telco per centrare il doppio obiettivo di cementare la propria posizione sul mercato italiano ed entrare in quello sudamericano, da cui è al momento assente.
Una volta acquisite le quote in mano agli investitori italiani – Generali, Intesa Sanpaolo e Mediobanca – e ceduta la rete mobile (Repubblica identifica in Hutchison Whampoa un potenziale acquirente privilegiato), il gruppo britannico non avrebbe problemi a cedere la maggioranza della rete fissa “a CDP e a un pool di investitori italiani, a patto di controllare la governance e avere carta bianca sugli investimenti nelle reti di nuova generazione”.
Dopo la cessione della sua quota del 45% in Verizon Wireless e aver riacquistato il 23% di Vodafone Italia, il nostro paese rappresenta di nuovo il secondo mercato per la società.
L’Italia, avrà “una larga parte nel nostro progetto Spring, per accelerare il 4G e andare più in profondità con la fibra, nostra o con la collaborazione con Telecom Italia a prezzi sostenibili. Altrimenti siamo già attrezzati e stiamo già partendo per investire”, ha assicurato Colao nei giorni scorsi, dicendosi pronto “a usare la cassa per nuove acquisizioni in Italia”.
Certo è che bisognerà attendere per capire quali saranno le prossime mosse di Telefonica, attuale socio industriale del gruppo italiano e dato da molti come il candidato ideale per una fusione. Operazione dalle molte incognite economiche e regolamentari, sia perchè il gruppo iberico è già fortemente indebitato di suo, sia perchè ci sarebbero da affrontare nuovi inevitabili paletti delle authority brasiliane, che già non hanno visto di buon occhio l’ingresso del gruppo in Telco.
L’operatore storico italiano è al centro di forti speculazioni che lo vogliono ‘preda’ delle mire espansionistiche di molti gruppi extra-Ue. Voci che sono state ridimensionate dal presidente Franco Bernabè, secondo cui più che di un nuovo socio la società necessità di un piano industriale.
Soffermandosi però sull’eventualità di un nuovo socio, in un’intervista a Milano Finanza, anche Bernabè ha sottolineato che “…già oggi la maggioranza degli azionisti di Telecom è rappresentata da investitori stranieri. Quindi io credo che la nazionalità degli azionisti non sia veramente la cosa che conta. La cosa che conta è il contesto industriale in cui si sviluppa la società”.
In Borsa, le nuove indiscrezioni sul possibile interesse di Vodafone non hanno sortito l’effetto dei rumors circolati la scorsa settimana, quando il ‘toto-pretendenti’ ha fatto guadagnare al titolo il 14,6%. I mercati oggi sembrano più cauti – a metà mattinata il titolo era in calo dello 0,41% per poi virare in chiusura su un lieve rialzo (+0,16%). Gli occhi restano tutti puntati sull’imminente cda.