Antitrust, Google presenta alla Ue nuovi ‘rimedi’ per chiudere il dossier

di Raffaella Natale |

Stretto riserbo sui dettagli, ma i concorrenti della web company chiedono a Bruxelles d’essere ascoltati.

Unione Europea


Google

La Commissione Ue ha dichiarato stamani d’aver ricevuto nuove proposte da parte di Google per chiudere il dossier che vede l’azienda americana accusata di pratiche anticoncorrenziali sul mercato della ricerca online.

A luglio, il Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, aveva chiesto ulteriori concessioni al gruppo (Leggi Articolo Key4biz).

“Dopo un’analisi del test di mercato conclusa il 27 giugno – spiegava Almunia – abbiamo concluso che le proposte che Google ci ha presentato non sono abbastanza per superare le nostre preoccupazioni”.

Il Commissario aveva fatto sapere di aver “scritto una lettera a Eric Schmidt (presidente esecutivo di Google, ndrchiedendogli di presentare proposte migliori“.

 

L’azienda di Mountain View aveva presentato i suoi ‘rimedi’ alla Commissione Ue ad aprile, sperando di mettere fine all’indagine che va avanti da tre anni (Leggi Articolo Key4biz). Bruxelles aveva analizzato le proposte e interpellato i concorrenti di Google che li avevano definiti dei ‘semplici palliativi’ per mettere fine alla guerra con l’Antitrust Ue, ma non tali da assicurare loro un’effettiva concorrenza (Leggi Articolo Key4biz).

 

Oggi il Jonathan Todd ha dichiarato che “La Commissione ha ricevuto nuove proposte da Google nell’ambito dell’inchiesta antitrust e le sta analizzando“.

“Se la Commissione riterrà queste proposte soddisfacenti – ha aggiunto – nei prossimi mesi si potrebbe trovare la soluzione”.

 

Google ha mantenuto lo stretto riserbo sui dettagli delle soluzioni presentate a Bruxelles. Dall’azienda, Al Verney si è limitato a dire che le proposte “riguardano le quattro questioni su cui la Commissione aveva espresso la propria preoccupazione”, precisando che il gruppo continuerà a lavorare con gli uffici Ue per chiudere il dossier.

 

La Ue sospetta che la compagnia tenga pratiche anti-competitive sul mercato della web search e della pubblicità online, mettendo in cima alla lista dei risultati di ricerca i propri servizi a svantaggio di quelli concorrenti.

 

Dopo la notizia di oggi, i principali competitor della web company americana, raggruppati nella coalizione FairSearch, hanno prontamente reagito, chiedendo che “gli utenti e i concorrenti di Google siano consultati attraverso nuovi test di mercato”. Ma a riguardo, Bruxelles non ha ancora fatto sapere nulla.

 

L’indagine europea per sospetto abuso di posizione dominante è stata aperta nel 2010, dopo che l’Antitrust ha ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Il gruppo di Redmond ha quindi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.

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