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Google continua a mantenere la sua posizione di grande forza sul mercato della pubblicità online. Un ruolo incontrastato che già dallo scorso anno è stato denunciato in Italia dal presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella che ha paventato il rischio di monopolio da parte dell’azienda di Mountain View (Leggi Articolo Key4biz).
“…I motori di ricerca come Google e i cosiddetti social network ormai costituiscono un passaggio obbligato per la distribuzione dei contenuti web e Google…nel giro di pochi anni potrebbe diventare monopolista in questo mercato” aveva commentato il presidente dell’Autorità.
Gli ultimi dati di eMarketer non fanno che confermare quelle parole. Quest’anno la società americana si accaparrerà un terzo del mercato mondiale della pubblicità digitale: 38,6 miliardi di dollari su un totale di 117,6 miliardi di dollari. L’anno scorso la fetta di Google ammontava a 31 miliardi di dollari, il 31,4% del totale (104 miliardi di dollari).
Qualche gradino più giù nella classifica si trova Facebook, che però è in forte crescita: dai 4,2 miliardi di dollari del 2012 (il 4,2% del mercato) è passata quest’anno a 6,3 miliardi (6,3%). Yahoo! è terza mantenendosi costante a 3,5 miliardi di dollari, come lo scorso anno.
La quota di Google diventa ancora più grossa nella pubblicità mobile arrivando al 53,1% del mercato, segue Facebook (15,8%) e Pandora (2,3%).
Da quest’anno in Italia, grazie alla legge 103 del 2012, anche l’advertising online verrà inclusa nella valorizzazione del SIC (Sistema integrato delle comunicazioni), strumento introdotto nel 2010 con la Legge Gasparri per impedire che si vengano a creare posizioni dominanti sul mercato tlc.
Il prossimo aprile avremo quindi la prima fotografia completa delle risorse economiche sviluppate dal sistema delle comunicazioni in Italia nel suo complesso – incluso Google e dintorni: soggetti che da qualche tempo sono diventati delle superstar antitrust (Leggi Articolo Key4biz).
Stando ai dati forniti dall’Antitrust nel dicembre scorso, Google detiene il 40% della pubblicità online in Italia e ben l’80% della pubblicità collegata alle ricerche, tanto da spingere l’Agcom a parlare del rischio di una strozzatura del mercato (Leggi Articolo Key4biz).
“E’ ora di accendere un faro ben illuminato su Google“, aveva detto il commissario Agcom Antonio Preto, annunciando “Se Google abuserà di questa posizione dominante, se i suoi atteggiamenti diventeranno predatori, allora dovremo fermarla“.