Datagate: Snowden negli Usa trattato come un terrorista? Camera Usa respinge proposta anti-spionaggio

di Alessandra Talarico |

Snowden avrebbe ricevuto i documenti per lasciare l’aeroporto di Mosca ma gli Usa continuano a premere per l’estradizione. Il gen. Hayden lo paragona ai fondamentalisti islamici degli attentati di Boston.

Stati Uniti


Edward Snowden

I programmi di monitoraggio delle comunicazioni condotti dalla National security agency (NSA) non si toccano: la Camera dei rappresentanti Usa ha bocciato ieri – con 217 voti contrari e 205 a favore – un emendamento che avrebbe pesantemente limitato la capacità di raccogliere i cosiddetti ‘metadati’ delle comunicazioni.

 

La proposta, presentata dal repubblicano Justin Amash e collegata a una legge sul budget della Difesa, rappresentava il primo tentativo di frenare le incursioni dell’intelligence Usa nelle comunicazioni elettroniche dei cittadini così come avallate dal Patriot Act, emanato all’indomani degli attentati dell’11 settembre 2001.

Per gli oppositori avrebbe inferto un duro colpo alla possibilità dei servizi di difendere la sicurezza dei cittadini ma per Amash l’approvazione avrebbe soltanto limitato la capacità del Governo di raccogliere indiscriminatamente i dati, senza conseguenze sulle indagini condotte per fini di antiterrorismo.

“Il mio obiettivo – ha affermato – era di difendere la Costituzione e la privacy degli americani, ma contro la mia proposta il Governo ha reagito, senza sorprese, giocando la solita vecchia carta della ‘paura’. Vi diranno – ha aggiunto – che il Governo deve violare i nostri diritti per proteggerci da chi odia la nostra libertà”.

 

Sembra intanto a una svolta il destino della ‘talpa’ Edward Snowden, da un mese esatto confinato nell’area transiti dell’aeroporto di Mosca: secondo l’agenzia Ria Novosti, l’ex consulente della Cia ha ricevuto i documenti che gli permetteranno di lasciare l’aeroporto mentre dagli Usa – dove Snowden non vuole tornare perchè teme per la sua vita – monta la pressione sulla Russia per ottenerne l’estradizione.

 

I suoi timori sembrano in effetti concreti, visto che in un’intervista al quotidiano economico Australian Financial Review, il generale in pensione Michael Hayden, attuale direttore di Motorola Solutions ma che in passato è stato a capo sia della CIA che dell’NSA, ha paragonato Snowden agli attentatori di Boston: “Non penso che abbia fatto quello che ha fatto per i soldi o per il potere. Sembra lo abbia fatto in nome di un abbraccio ideologico alla trasparenza come virtù. E’ un po’ come gli attentatori della maratona di Boston. La questione è: a che punto il fondamentalismo islamico fa il ‘salto’ e diventa una minaccia per la sicurezza nazionale? Allo stesso modo, a che punto la tendenza culturale verso la trasparenza fa il salto e diventa una minaccia per il sistema? Sono questioni molto simili”.

 

Hayden ha quindi sottolineato come le rivelazioni di Snowden rappresentino la fuga di  notizie più distruttiva della storia americana perchè rivelano “l’architettura, il metodo, alla base della raccolta di informazioni dell’intelligence: è come passare da semplice perdita delle tubature all’esplosione di tutto l’impianto idraulico”.

Una fuga di notizie deleteria non solo per gli Usa ma anche per gli alleati, che hanno tratto non pochi vantaggi da questo metodo di raccolta dati.

“Snowden – ha aggiunto – non è certo un eroe e il termine traditore, nel senso giuridico del termine, non è adatto a descriverlo. Personalmente ritengo che si tratti di un giovane narcisista molto disturbato che ha fatto una cosa molto, molto scorretta”.

 

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