Italia
La Commissione Giustizia della Camera ha approvato oggi la proposta di legge presentata da Enrico Costa (Pdl) come testo base nel dibattito sulla diffamazione a mezzo stampa. Fino al 22 luglio sarà possibile presentare emendamenti dopodiché si procederà alle votazioni.
“Il testo – ha dichiarato Costa – è certamente migliorabile alla luce dei suggerimenti che ci sono giunti dai tecnici riuniti in Commissione e di quanto emergerà nel dibattito, che si preannuncia di altissimo livello, con i direttori delle maggiori testate italiane nella giornata di giovedì 18 luglio”.
L’Associazione Italiana Editori (AIE), in audizione oggi alla Commissione Giustizia, in merito alle proposte di legge sulla diffamazione che attengono anche all’editoria libraria ha chiarito la propria posizione, indicando che “Diversi sono gli aspetti condivisibili delle proposte di legge in discussione sulla diffamazione a mezzo stampa: fra questi la soppressione del carcere per diffamazione, l’estensione della rettifica anche per gli editori di libri, da definire “in modo appropriato”, la conseguente inibizione del procedimento penale, la previsione di un limite massimo per il risarcimento dei danni. Ma occorre affrontare e risolvere diverse criticità, anche in relazione alla responsabilità dell’editore”.
Marco Polillo, presidente di AIE, ha precisato che, pur condividendo diversi aspetti, “ci sono punti che richiedono un’attenta riflessione“.
L’estensione della rettifica agli editori di libri può considerarsi un’opportunità, purché disciplinata in modo appropriato per non costituire uno strumento per avanzare richieste artificiose e infondate.
Altrettanto chiara è per Polillo la necessità di affrontare il nodo della responsabilità dell’editore. “E’ necessario – ha chiarito – esprimere in modo più diretto che l’editore risponde solo quando c’è l’intenzionalità tipica del dolo”.
Anche il Parlamento europeo si sta occupando della materia e, nel corso del dibattito sulla libertà di stampa, l’europarlamentare Licia Ronzulli (Pdl) ha presentato un’interrogazione con discussione sul reato di diffamazione e l’eventuale reclusione dei colpevoli. Nel frattempo l’europarlamentare Salvatore Iacolino (Pdl) ha chiesto una discussione in aula con risoluzione finale dedicata alla diffamazione a mezzo stampa. La proposta sarà discussa dal gruppo di lavoro del Ppe e poi passerà alla conferenza dei presidenti che decideranno se metterla all’ordine del giorno.