Italia
La figura della donna va rivista anche con l’aiuto dei media. Lo ha sottolineato il presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo a un convegno alla Camera del Lavoro di Milano in merito alla violenza sulle donne. La pubblicità ha un ruolo fondamentale, dunque, ma non solo.
“Solo il 2% delle donne – ha indicato Boldrini – in televisione esprime un parere, parla. Il resto è muto, spesso svestito, e non ha modo di esprimere un’opinione”.
Boldrini lancia una sorta di appello in particolare alla televisione del servizio pubblico “in cui pluralismo – ha osservato – non può essere solo quello dell’equilibrata presenza delle forze politiche. C’è una par condicio che viene violata assai più frequentemente, ed è quella tra i generi e la loro rappresentazione”.
Un segnale importante comunque, secondo Boldrini, è arrivato con la decisione della Rai di rinunciare quest’anno a Miss Italia: “Credo che ci si debba rallegrare – ha detto – di una scelta moderna e civile e spero che le ragazze italiane per farsi apprezzare possano avere altre possibilità che non quella di sfilare con un numero. Le ragazze italiane hanno altri talenti”. Boldrini si dice poi grata alla Rai per questa decisione, “anche se la strada è lunga, siamo solo all’inizio”.
L’auspicio del presidente della Camera è che la tv pubblica “faccia da calamita per tutte le altre tv e network che, alla Rai, sempre si ispirano“. Proprio la televisione e tutti i media “possano fare molto per rappresentare più fedelmente l’universo femminile“.
Un argomento, quello del rapporto tra Rai e donne, su cui si è soffermato anche il Viceministro dello Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, in audizione presso la commissione Cultura della Camera, per sottolineare l’importanza di garantire il ruolo della donna nella pubblicità, in modo da “contrastare la tendenza verso il degrado e la volgarità” (Leggi Articolo Key4biz).
La decisione di cancellare Miss Italia dai palinsesti Rai rientra nel piano di rilancio del servizio pubblico. Il presidente Anna Maria Tarantola ha, infatti, spiegato che “Qualità vuol dire equilibrio, correttezza, no al sensazionalismo, no alla tv del dolore“, quindi “abbiamo abolito ‘L’isola dei famosi’ e ‘Miss Italia’ perché non rientravano in questo progetto”.
Key4biz continua a sostenere l’Appello Donne e Media, la cui promotrice Gabriella Cims ha recentemente inviato una lettera al presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico, per chiedere “di vigilare sui risultati ottenuti con i 13 articoli che abbiamo inserito nel Contratto di Servizio Pubblico, in via di rinnovo, sensibilizzando l’azienda della tivù pubblica a darne più concreta attuazione” (Leggi Articolo Key4biz).
La speranza è, infatti, che nel nuovo Contratto di servizio trovi il giusto spazio la tutela della donna e la sua giusta rappresentanza, non solo nella pubblicità. La missione della Rai, in quando servizio pubblico, deve essere proprio quella di far arrivare il giusto messaggio al pubblico. E’ evidente, ha spiegato la Cims, che “per avviare un nuovo corso culturale, non sarà importante soltanto la riforma delle regole o cosa si elimina dai palinsesti, ma quanto di innovativo verrà immesso nelle strade convergenti delle tecnologie mediali”.
“Quanto più plurale e non riduttiva sarà la galleria di ‘modelli femminili di riferimento‘ che sapremo offrire all’immaginario collettivo, tanto più rapidamente saremo in grado di voltare pagina”.
E forse si potrebbe partire, cominciando a mettere più donne ai vertici della Rai visto che, secondo i dati del Rapporto pubblicato dall’European Institute for Gender Equality (Eige), solo l’11% delle giornaliste riesce ad occupare posizioni di rilievo (Leggi Articolo Key4biz).