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Datagate, Microsoft risponde alle accuse: ‘Nessun accesso di massa ai dati dei nostri di clienti’

Stati Uniti


“Abbiamo chiari principi che guidano le risposte dell’azienda alle richieste del Governo miranti all’ottenimento di informazioni sui clienti per motivi di ordine legale e di sicurezza”. Così Microsoft riposte alle notizie, diffuse ancora una volta dal quotidiano britannico Guardian sulla base di documenti forniti da Edward Snowden e che illustrano la portata della collaborazione tra le aziende della Silicon Valley e le agenzie di intelligence americane.

Secondo questi documenti, la società di Redmond avrebbe collaborato con la NSA per permettere l’intercettazione degli utenti, aggirando i sistemi di codifica di servizi quali Outlook, Skype e Skydrive nell’ambito del programma Prism.

Accuse che Microsoft respinge fermamente, sottolineando innanzitutto che i dati dei clienti vengono forniti in osservanza della legge e soltanto in risposta a richieste del governo su specifici account: non esiste, dunque, ‘accesso in massa’ ai dati.

In secondo luogo, chiarisce l’azienda, “i nostri team esaminano attentamente ogni richiesta e oppongono il loro rifiuto a quelle non ritenute valide”.

“Per essere chiari – aggiungono da Redmond – Microsoft non fornisce ad alcun governo l’accesso diretto a SkyDrive, Outlook.com, Skype o a qualsiasi altro prodotto”.

Infine, conclude, “quando aggiorniamo i nostri prodotti, in alcune circostanze ci viene richiesto di mantenere la capacità di fornire informazioni a causa di obblighi di legge o per motivi di sicurezza nazionale. Ci sono aspetti di questo dibattito che ci piacerebbe poter discutere più liberamente ed è per questo che abbiamo chiesto maggiore trasparenza, così da permettere a tutti di comprendere e discutere di queste importanti questioni”.

 

Il Guardian ha evidenziato come tuttavia, tra gli obblighi di legge vi sia quello di fornire – dietro ordine del tribunale segreto di sorveglianza e senza mandato individuale – la raccolta delle informazioni su un ‘obiettivo’ se vi sia il ragionevole sospetto (con una percentuale del 51%) che non si tratti di un cittadino americano. Monitorare i cittadini americani richiede un mandato, ma la NSA può tranquillamente farlo anche senza mandato se l’obiettivo è un cittadino straniero che si trova all’estero.

 

Edward Snowden, intanto, ha incontrato un gruppo di legali e rappresentanti di associazioni non governative nell’area transiti dell’aeroporto Sheremetevo di Mosca, dove Snowden si trova dal 23 giugno.

Nel corso dell’incontro, ha riferito il deputato Vyacheslav Nikonov, la ‘talpa’ del datagate ha assicurato che non danneggerà gli Usa e ha espresso la volontà di voler restare a Mosca, dove si sente al sicuro.

Ora, quindi, la domanda di asilo presentata a Mosca potrebbe essere accettata visto che quella di non danneggiare gli alleati americani era stata la richiesta del presidente russo Vladimir Putin per permettere a Snowden di restare nel Paese.

La reporter Polona Frelih ha riferito che all’incontro Snoeìwden è apparso molto dimagrito, bianco in volto e con le mani tremanti.

 

 

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