Unbundling: UE pronta a intervenire, procedura d’infrazione contro AgCom?

di Alessandra Talarico |

L’Agcom deve 'notificare ogni modifica dei prezzi' a Bruxelles in base alla vigente normativa. L'esecutivo si riserva il diritto di compiere i necessari passi legali, “cioè l'avvio di una procedura d'infrazione” in caso ciò non avvenga.

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Neelie Kroes

La Commissione europea si è espressa oggi in merito alla decisione dell’Agcom di abbassare i canoni ULL, ossia l’affitto che gli operatori alternativi pagano mensilmente a Telecom Italia per l’accesso alla sua rete in rame.

Ryan Heath, il portavoce del Commissario per l’agenda digitale Neelie Kroes, ha ribadito “l’importanza della stabilità dei prezzi del ULL per gli investimenti” e ha ricordato che l’Agcom deve “notificare ogni modifica dei prezzi” a Bruxelles in base alla vigente normativa.

L’esecutivo, ha aggiunto, si riserva il diritto di compiere i necessari passi legali, “cioè l’avvio di una procedura d’infrazione” in caso ciò non avvenga.

“Questa decisione dell’Agcom è molto importante per la nostra raccomandazione sui costi dei servizi che ha appena ricevuto il sostegno del CoCom”, ha continuato Heath, sottolineando che l’esecutivo è determinato “ad assicurare l’effettiva applicazione delle raccomandazioni sui costi dei servizi”.

 

Ieri, commentando il sostegno degli Stati membri riuniti nel CoCom (Communications Committee), alle proposte in materia di costi dei servizi messe a punto dalla Commissione per agevolare gli investimenti sulla banda larga, Neelie Kroes  (@NeelieKroesEU) ha affermato di essere “contentissima”.

“Queste misure – ha scritto quindi sul suo blog ufficialesono essenziali per stimolare la concorrenza e gli investimenti nelle NGN per dare la certezza necessaria per la pianificazione a lungo termine e per assicurare maggiore convergenza regolamentare nella Ue e prezzi del rame stabili e prevedibili”.

 

In queste raccomandazioni, destinate a essere varate il 10 settembre prossimo nell’ambito del pacchetto Tlc che Bruxelles sta mettendo a punto, si afferma il principio secondo il quale la stabilità dei prezzi dei servizi in rame è una delle condizioni necessarie per sviluppare una sana concorrenza e favorire gli investimenti nelle reti e nei servizi di futura generazione.

“Non vi è la certezza – affermava la Kroes presentando le misure – che la graduale diminuzione dei prezzi del rame promuoverebbe gli investimenti nelle NGA. Infatti, possiamo notare attualmente che gli investimenti nelle fibre stanno progredendo in alcuni Stati membri in cui i prezzi del rame si situano intorno o al di sopra della media Ue”.

 

Sul suo blog ufficiale, quindi, la Kroes ha sottolineato il suo impegno nel promuovere lo sviluppo delle reti a banda ultralarga, sfruttate al momento solo dal 2% delle famiglie europee.

“Cambiare questo stato di cose è una priorità: così com’è, il nostro settore delle telecomunicazioni è poco efficiente e incapace di crescere – deve affrontare incertezze, confini e barriere. Voglio combattere questo trend per avere un settore in grado di investire e innovare. È nell’interesse di tutti”.

 

Proprio sui rischi per gli investimenti nella fibra ottica è intervenuta anche Telecom Italia che ha annunciato la volontà di presentare ricorso contro la sforbiciata ai prezzi ULL, sottolineando che l’impatto della decisione sui conti ammonterebbe a circa 110 milioni di euro su base annua rispetto al 2012 e che questo influirà sia sul progetto di scorporo della rete di accesso che sugli investimenti nelle reti di nuova generazione (Leggi articolo Key4biz).

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