Italia
Sulle pagine milanesi dei principali giornali (Corriere della Sera, Giornale) ieri è apparsa la notizia della candidatura alla presidenza del CoReCom della Lombardia (l’organo di vigilanza e controllo sulle comunicazioni a dimensione regionale) di Stefano Rolando. Una candidatura proposta unitariamente dai gruppi del centrosinistra (Patto Civico e Pd) che si profila in possibile convergenza anche con la maggioranza di centrodestra che – dicono i giornali – potrebbe così avere i due vicepresidenti (uno indicato dal Pdl e l’altro dalla Lega Nord) e almeno un altro consigliere, mantenendo quindi la maggioranza di un consiglio passato con recente provvedimento da sette a cinque membri.
Già nelle prime due legislature di Formigoni il CoReCom della Lombardia era stato considerato organo di garanzia e guidato quindi da un esponente della minoranza (allora l’on. Maria Luisa Sangiorgio).
In ogni caso si tratta di una buona notizia per il sistema italiano delle comunicazioni per l’alto profilo istituzionale e professionale di Stefano Rolando e per i suoi qualificati rapporti con Roma e Bruxelles. Professore di ruolo all’università Iulm di Milano (titolare di Politiche pubbliche per le comunicazioni), è stato direttore generale dell’informazione e dell’editoria per dieci anni a Palazzo Chigi (dal 1985 al 1995 con dieci governi), poi direttore generale dello stesso Consiglio regionale della Lombardia (con i presidenti Morandi e Fontana) e per cinque anni segretario generale della Conferenza dei presidenti delle assemblee regionali italiane (nel tempo in cui si istituirono i CoReCom e il loro coordinamento nazionale).
Importanti anche le sue esperienze nelle maggiori imprese italiane delle comunicazioni in diversi tempi: dirigente alla Rai, direttore centrale in Olivetti, direttore generale dell’Istituto Luce e consigliere di amministrazione della Siae. E’ autore di molte pubblicazioni nel campo delle comunicazioni ed è stato rappresentante italiano nel consiglio scientifico dell’Unesco e membro per quattro anni del Consiglio superiore delle comunicazioni.