Europa
Cosa ha spinto il miliardario messicano Carlos Slim, il secondo uomo più ricco del mondo dopo Bill Gates, a sborsare 40 milioni di dollari (31 milioni di euro) per mettere le mani sul 10,8% della startup inglese Shazam?
Una passione per la musica, visto che la società è diventata famosa grazie alla sua app che permette di riconoscere le canzoni (titolo e autore)?
Secondo gli esperti del settore, la risposta è sicuramente nella virata dell’azienda inglese verso la televisione.
Con la tecnologia di Shazam si sta già sperimentando in alcuni mercati il tagging di contenuti nei video pubblicitari trasmessi in televisione di grandi gruppi come Unilever, Procter & Gamble e American Express. Il debutto della tecnologia video in grande stile è stato fatto nel 2012 durante la cerimonia di chiusura dei giochi olimpici a Londra quando più di un milione di utenti l’hanno utilizzata per accedere a numerose funzionalità come video highlights, biografie degli atleti e storie, risultati e medagliere. I prossimi obiettivi saranno i Mondiali di calcio e le Olimpiadi in Brasile.
Da due anni a questa parte il gruppo ha cominciato ad applicare la sua tecnologia anche alla televisione, puntando anche qui sulla fornitura di contenuti correlati agli spot trasmessi sul piccolo schermo. Secondo alcuni osservatori, Shazam produce già decine di milioni di dollari grazie alla televisione. L’azienda sa bene che negli USA la pubblicità televisiva vale 350 miliardi di dollari e vuole quindi assicurarsi la propria fetta di torta.
Sicuramente è il primo investimento che il tycoon realizza nel Regno Unito. Una piccola operazione, del resto, per una società che non avrà un ruolo centrale o strategico nel suo impero, ma che vedrà cambiare la propria sorte: la sua app sarà installata di default su tutti i milioni di dispositivi venduti da América Móvil.
L’applicazione vanta oggi circa 350 milioni di utenti e viene scaricata da due milioni di nuovi users ogni giorno. La nuova meta di Shazam, come ha confermato il CEO Andrew Fisher, sarà adesso l’America Latina, accanto agli Stati Uniti e all’Europa.
La startup vale sul mercato 400 milioni di dollari (311 milioni di euro), ma il gruppo, sostenuto da Kleiner Perkins Caufield & Byers, investitore della Silicon Valley che ha anche finanziato Google e Zynga, guarda ancora più lontano. Shazam ha archiviato l’ultimo bilancio con un fatturato di 22 milioni di sterline, ma è in forte crescita. Ha, infatti, già annunciato il suo ingresso in Borsa nel 2014 con un’Ipo da 1 miliardo di dollari.