Smartphone: vendite in forte calo per i modelli costosi. Pesa la crisi e la fine delle sovvenzioni

di Alessandra Talarico |

Acquistare ‘cash’ un dispositivo che costa più di 600 euro sta diventando un lusso che molti non possono più permettersi, soprattutto in Europa.

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Le vendite di smartphone di fascia alta – come l’iPhone 5 e il Samsung Galaxy S4 – cominciano a deludere le attese.

Apple ha indicato recentemente che tra marzo e giugno il fatturato resterà piatto rispetto al trimestre precedente, a circa 35 miliardi di dollari.

Samsung, dal canto suo, ha anticipato di attendere per il secondo trimestre un fatturato e un utile operativo record, ma lo stesso gli analisti sono rimasti delusi (Leggi articolo Key4biz)

 

Secondo alcuni analisti, le vendite di iPhone 5 saranno nettamente inferiori a quelle del modello precedente, il 4S.

Il Samsung Galaxy S4, invece, dovrebbe superare le vendite dell’S3, ma i volumi saranno comunque inferiori alle previsioni dell’azienda.

 

L’analista Neil Mawston di Strategy Analytics si spinge fino ad affermare che il segmento degli smartphone di fascia alta è stato ampiamente “sovrastimato” da molta gente, che – probabilmente – non ha voluto tenere conto degli effetti della crisi e del fatto che molti operatori stanno fortemente limitando le sovvenzioni all’acquisto. Acquistare ‘cash’ un dispositivo che costa più di 600 euro sta diventando un lusso che molti non possono più permettersi, soprattutto in Europa.

I consumatori, insomma, fin qui allettati dalle offerte degli operatori, ora che queste stanno sparendo cominciano a rendersi conto di quanto costa veramente un iPhone e chi lo ha già acquistato tende a tenerselo stretto, senza più pensare al modello successivo, almeno non a breve giro.

Di conseguenza, secondo Mawston, il segmento crescerà quest’anno dell’11% mentre il mercato crescerà complessivamente del 40%, trainato dai paesi emergenti, nei quali i consumatori si orientano decisamente sui modelli low-cost.

 

I big del settore – Apple e Samsung in primis – scontano anche il fatto di non aver fatto grandi passi avanti nell’innovazione del prodotto, tanto che anche vendor considerati fino a poco fa di Serie B – come i cinesi Huawei e ZTE – hanno recuperato il gap e offrono ora a un prezzo inferiore anche della metà, dispositivi con le stesse identiche specifiche tecniche dei modelli ‘griffati’.

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