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Decreto del Fare, emendamento per voucher da 10mila euro a PMI digitali

Italia


Incentivare le PMI per l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano lo sviluppo di soluzioni di eCommerce, connessioni broadband come anche iniziative di innovazione legate al mondo delle associazioni no profit.

Questi gli obiettivi che persegue il Viceministro allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, che sta lavorando a un emendamento al Decreto del Fare, che permetterà, tra le altre cose, di incoraggiare la digitalizzazione delle PMI facendo leva su quei fondi europei che rischiano d’andare perduti.

 

L’emendamento, in particolare, prevede finanziamenti a fondo perduto, tramite voucher di importo massimo di 10 mila euro, per favorire l’innovazione nei processi azienda e l’ammodernamento tecnologico. I voucher potranno anche finanziare la formazione qualificata nel campo dell’Ict, visto che la mancanza di eSkills, ossia figure specializzate nelle nuove tecnologie, è uno dei problemi chiave dell’Italia ma anche della Ue che non consente il decollo dell’economia digitale (Leggi Articolo Key4biz).

La dote sulla quale si ragiona sarebbe di circa 200 milioni a valere su fondi europei che l’Italia rischierebbe di perdere se non saranno spesi in tempi stretti.

 

In contemporanea, Catricalà sta cercando di spingere anche il Piano strategico per la banda ultralarga.

Non ha, infatti, senso parlare di digitalizzazione delle PMI se prima non si interviene sul digital divide e sulla diffusione delle reti superveloci, temi sui quali insiste il Commissario Ue per la Digital Agenda, Neelie Kroes, che proprio in occasione della presentazione del Rapporto sullo stato di avanzamento dell’Italia, ha denunciato i forti i ritardi del nostro Paese e invitato il governo a investire in infrastrutture (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il Piano italiano, sommando interventi pubblici e privati, prevede di raggiungere a livello nazionale la copertura del 34% entro il 2015. Per le regioni: il 53% di copertura in Campania, il 43% in Calabria, il 57% in Basilicata, il 22% in Molise, il 38% in Sicilia, l’86% in Sardegna.

 

“Stiamo accelerando la predisposizione dei bandi di gara per avviare i cantieri“, ha detto Catricalà al Sole24Ore, informando che dovrebbero essere chiusi entro due anni. “Dopo la Campania, con la quale abbiamo firmato la convenzione a metà giugno, la prossima settimana toccherà a Sicilia e Molise” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Il piano conta su circa 383 milioni di euro di fondi Ue, a rischio disimpegno, destinati al Centro-Sud: 122 milioni in Campania, 127 milioni in Calabria, 55 milioni in Basilicata, 75 milioni in Sicilia, 4 milioni in Molise. Con Puglia e Abruzzo si sta ancora lavorando.

 

Il Piano prevede in tre anni di creare occupazione diretta per 1.000 persone in Campania, 1.040 in Calabria, 449 in Basilicata e 615 in Sicilia.

 

Ai fondi pubblici va aggiunto il cofinanziamento nell’ordine del 30% minimo fornito dagli operatori privati e il modello organizzativo prevede tempi serrati: dopo la firma dell’accordo, 30 giorni per definire la convenzione operativa e altri 10 per la pubblicazione del bando di gara.

 

Il Viceministro ha ricordato che si procede velocemente anche per l’attuazione del Decreto interministeriale che semplifica e ottimizza la disciplina riguardante gli scavi per la posa della fibra ottica, in attuazione del Decreto Crescita 2.0, che aveva subito forti rallentamenti per via dei problemi posti dall’Anas (Leggi Articolo Key4biz).

Finalmente – ha dichiarato Catricalà – dovremmo aver trovato una soluzione e la prossima settimana contiamo di trasmettere il testo alla Conferenza unificata, con possibile pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale a settembre“.

 

In merito al ‘Decreto scavi’, il viceministro ha spiegato che si tratta di un testo che darà ordine, uniformità e certezza di diritto agli operatori che investono nelle autostrade del futuro e che dovrà essere affiancato dal catasto del sottosuolo (Leggi Articolo Key4biz).

Mentre per quanto riguarda le mini-trincee, si dovrebbe pervenire a un compromesso: nei centri abitati sarà obbligatorio concedere il via libera. In tutte le altre situazioni ci potrà essere una negoziazione con l’ente gestore.

 

Previsti, invece, tempi più lunghi per i Decreti attuativi sull’eTicketing per il trasporto pubblico locale e sui pagamenti elettronici alla Pubblica Amministrazione.

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