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Contenuti pedofili, grandi web company ‘segretamente’ al lavoro per fare pulizia sui loro siti

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Le grandi web company hanno deciso di unirsi per combattere insieme la diffusione di immagini pedofile su internet. Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Times, Facebook, Microsoft, Google, Twitter e almeno altre tre grandi aziende, avrebbero avviato una trattativa segreta con l’obiettivo di creare un sistema condiviso per eliminare dal web la piaga delle immagini di abusi su bambini.

Per frenare la diffusione sui loro siti di foto pedofile, starebbero lavorando alla creazione di unico database che sarà gestito da Thorn: Digital Defenders of Children, una fondazione a difesa dell’infanzia creata da due star del cinema hollywoodiano, Ashton Kutcher e Demi Moore.

Julie Cordua, direttore esecutivo di Thor, ha definito il progetto una novità assoluta nella lotta alla pedofilia sul web. La mission è di “ripulire questi orribili contenuti dalle piattaforme” e anche identificare le vittime.

 

Finora le singole aziende procedevano il modo del tutto autonomo nell’identificazione e cancellazione delle foto incriminate, ma per ragioni legali e tecniche, non le condividevano con altre web company.

Il nuovo sistema prevede, invece, che ogni società condivida le proprie liste di immagini pedopornografiche in una banca dati gestita da Thorn.

Per fare un esempio pratico, se Facebook dovesse trovare immagini di questo tipo sulle sue pagine, Google e Microsoft potranno subito evitare che appaiono anche sui loro siti.

 

Si stima che siano oltre 1 milione le immagini pedopornografiche attualmente in rete. Secondo l’UNODC, l’agenzia delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalità, ogni anno vengono messe online 50.000 nuove immagini di abusi su minori.

 

Nel 2012, secondo i dati dell’Associazione Meter, erano 15.946 i siti pedofili presenti su internet.

Un fenomeno agevolato tra l’altro dal fatto che sempre più spesso i minori navigano senza alcun controllo e possono iscriversi ai social network mentendo sulla loro vera età.

 

Le reti di pedofili online non conoscono confini e prosperano grazie alle falle degli ordinamenti e alla mancanza di scambi di informazioni tra i paesi. L’Europa, in questo, vanta un terribile primato. Ed è proprio con l’idea di avviare una maggiore collaborazione tra Stati che dal dicembre scorso è diventata operativa nella Ue l’Alleanza mondiale contro l’abuso sessuale di minori online. I paesi che vi partecipano (al momento 48) s’impegnano a realizzare una serie di obiettivi strategici e a combattere in modo più incisivo gli abusi sessuali di minori online intensificando la cooperazione internazionale (Leggi Articolo Key4biz). Il fatto che anche le web company abbiano deciso di cooperare rappresenta un passo importante in questa lotta che miete vittime innocenti.

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