Italia
L’utilizzo del contante, stando ai dati forniti dalla Banca d’Italia, costa complessivamente al nostro sistema economico circa 8 miliardi di euro, pari allo 0,52% del Pil (133 euro pro-capite). Dall’indicatore riferito al Pil si desume che in Italia i costi del contante risultano 13 volte più elevati di quelli dei pagamenti con carte di debito e superiori di oltre 7 volte a quelli dei pagamenti con carte di credito: costi che si riducono anche di oltre il 70% nei paesi in cui la moneta elettronica viene ampiamente utilizzata per gli acquisti al dettaglio.
Sono queste le ragioni di fondo del No Cash Day, il primo evento internazionale, giunto alla terza edizione, dedicato alla riduzione del denaro contante e alla promozione dei sistemi di pagamento elettronico che è stato presentato ieri presso la Camera dei Deputati.
Obiettivo della giornata, spingere gli italiani a effettuare una scelta responsabile e a evitare, se possibile, di utilizzare il contante per propri pagamenti.
Il No Cash Day 2013, che si avvale del patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, di Roma Capitale e che quest’anno ha ricevuto una lettera di buon lavoro da parte del Presidente della Repubblica, ha preso avvio con un convegno tenutosi ieri a Roma presso la Sala della Mercede della Camera dei Deputati dal titolo “Pagare il Contante: Costi sociali ed economici“.
All’interno del convegno è stato lanciato il #NoCashTrip, il primo viaggio in Italia condotto esclusivamente senza contante alla scoperta dei pagamenti digitali nel nostro paese.
Il Convegno ha toccato i più importanti aspetti che riguardano la struttura e la gestione del cash nel nostro paese. Moderato dal promotore del No Cash Day, Geronimo Emili, l’evento ha preso avvio dall’intervento di Domenico Gammaldi, Direttore Superiore Servizio Supervisione sui Mercati e sul Sistema dei Pagamenti di Banca d’Italia, che ha affrontato proprio la definizione dei i costi sociali ed economici che riguardano la vita delle banconote e delle monete dalla loro creazione fino al loro smaltimento.
Guido Del Mese, Direttore Generale ASSTRA l’associazione del trasporto pubblico su gomma e ferro che raggruppa 177 aziende e movimenta 15 milioni di viaggiatori al giorno, ha spiegato invece come ci siano oltre 2 miliardi di euro in contanti in circolazione in Italia per acquistare i titoli necessari a viaggiare sui mezzi di trasporto pubblico locale. E come la smaterializzazione dei biglietti possa aiutare a erodere quei 450 milioni di euro all’anno che se ne vanno in evasione tariffaria a causa di chi viaggia senza pagare il biglietto.
L’intervento di Massimo Cirasino, Manager Financial Infrastructure di The World Bank, ha tracciato un quadro di riferimento a livello mondiale su tutto quello che riguarda i risparmi derivati dalla riduzione dell’uso del contante aprendo, di fatto, un’animata tavola rotonda che, moderata dal direttore di Key4biz, Raffaele Barberio, ha visto per protagonisti Marco Causi (Deputato, Commissione attuazione federalismo fiscale, VI Commissione Finanze) e Francesco Pizzetti (Presidente di “Alleanza per Internet” e già Garante della Privacy dal 2005 al 2012) sul tema: come stabilire e regolare la trasparenza di un corretto sviluppo e di una completa diffusione degli strumenti e delle tecnologie sui sistemi di digitalizzazione del denaro senza intaccare la quantità e la qualità della privacy di ogni singolo cittadino.
Si tratta di un aspetto importante all’interno di un tema di stringente attualità sul quale si è recentemente espresso anche il presidente Usa Barack Obama: “Dobbiamo trovare un bilanciamento tra privacy e sicurezza per aprire un dibattito sulla questione“. Il convegno, dopo aver tracciato le coordinate internazionali e nazionali dei costi del cash, è passato infine a toccare quelli relativi all’impiego del denaro elettronico, soprattutto nei suo aspetti molto attuali connessi ai costi per le commissioni d’uso sostenute da cittadini e commercianti. Eugenio Maria Mastropaolo, Avvocato, 2CI Corporate Compliance Solutions, ha parlato di come la Commissione Europea stia esaminando le possibili misure per tenere sotto controllo i sistemi di pagamento attraverso una loro regolamentazione. In particolare, Mastropaolo ha spiegato come dal suo punto di vista un intervento normativo per regolamentare dall’alto le commissioni (in particolar modo quelle di interscambio, denominate interchange fee), non avrebbe alcun impatto positivo sui consumatori. (R.N.)