Unione Europea
S’infervora il dibattitto europeo intorno all’eccezione culturale. Stamani il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ha fortemente criticato la posizione della Francia, che ha chiesto, e ottenuto, l’esclusione dell’audiovisivo dal mandato di negoziazione con gli USA per i trattati di libero scambio, definendola “reazionaria“.
“Ciò fa parte di un programma anti-globalizzazione che considero come totalmente reazionario”, ha detto senza mezzi termini Barroso in un’intervista pubblicata dall’International Herald Tribune.
Il presidente della Commissione europea ha indicato d’essere favorevole alla tutela della diversità culturale, ma senza mettere ‘un cordone intorno all’Europa’.
“Alcuni (di quelli che sostengono l’eccezione culturale) dicono d’essere di sinistra – ha commentato Barroso – ma nei fatti sono estremamente reazionari” e “non comprendono i benefici della globalizzazione anche dal punto di vista culturale, per allargare le nostre prospettive e per il senso di appartenenza alla stessa comunità”.
Venerdì, dopo tredici ore consecutive di negoziazioni, i Ministri europei del Commercio estero hanno definito le aree del mandato alla Commissione per le trattative commerciali transatlantiche. Il voto richiedeva l’unanimità dei 27 Paesi Ue e per ottenerlo è stato necessario, come chiedeva la Francia, escludere completamente il settore audiovisivo dai negoziati (Leggi Articolo Key4biz).
Grande soddisfazione da parte dei registi europei che hanno parlato di vittoria fondamentale contro la ‘mercificazione della cultura’.
Al suo arrivo oggi a Lough Erne per il G8, Barroso ha però smorzato i toni delle sue dichiarazioni e il presidente francese François Hollande non ha voluto alimentare la polemica.
“Non voglio credere che il presidente della Commissione europea abbia fatto simili dichiarazioni sulla Francia“, ha detto Hollande ai cronisti, aggiungendo che “l’eccezione culturale è un principio che è sempre stato escluso dalle trattative commerciali”.
“Ciò che adesso chiedo al presidente Barroso – ha concluso Hollande – è di mettere in atto il mandato deciso dai governi”.
Il Commissario Ue al Commercio, Karel De Gucht, che condurrà i negoziati con Washington, sperava di includere anche l’audiovisivo nel mandato per non dare alcun pretesto agli Stati Uniti di rifiutare ancora una volta l’accesso ad alcuni mercati finora chiusi alle aziende europee.
L’Europa resta per il momento libera di definire quote e sovvenzioni per cinema, televisione, musica e radio. La Commissione Ue potrà successivamente chiedere nuovamente di discutere di audiovisivo, ma avrà sempre bisogno di ottenere l’unanimità degli Stati membri.