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#Prism, Vincenzo Scotti (Link University): ‘La nostra Università e i Centri di Ricerca sostengono l’azione di Alleanza per Internet’

Italia


In merito all’iniziativa assunta da Alleanza per Internet, di inviare una lettera alle più alte cariche dello Stato italiano e dell’Unione Europea, e alle autorità di protezione dati e di garanzia nelle telecomunicazioni, affinché facciano quanto in loro potere per accertare i comportamenti e le azioni dell’Autorità americana nella lotta al terrorismo che si fossero eventualmente estese alla raccolta e al trattamento illecito di dati personali di cittadini italiani e dell’Unione Europea, il prof. Vincenzo Scotti, Presidente dell’Università degli Studi Link University ha dichiarato: “Io e la nostra Università, con i nostri numerosi Centri di ricerca specializzati nello studio delle attività di intelligence e di studio e promozione della Società digitale dell’innovazione, uno dei quali diretto proprio dal Prof. Franco Pizzetti, supportiamo convintamente l’azione intrapresa da Alleanza per Internet”.

“Condividiamo infatti l’opportunità di agire incisivamente affinché le Autorità italiane ed europee facciano quanto in loro potere per tutelare i diritti dei cittadini e il rispetto delle regole che disciplinano nei nostri ordinamenti la tutela dei dati personali.”

“Se quanto emerso sui media di tutto il mondo corrispondesse anche solo in parte alla realtà ci troveremmo infatti di fronte alla creazione del più ampio e penetrante sistema di sorveglianza su scala mondiale mai immaginato prima e a lesioni gravissime e ripetute delle regole che presiedono alle corrette relazioni tra Stati, oltre che a una gigantesca violazione del diritto alla tutela dei dati personali. Crediamo dunque non solo opportuna ma doverosa l’iniziativa assunta da Alleanza per Internet, e auspichiamo vivamente che essa concorra a sviluppare un’azione forte delle nostre Istituzioni e una reazione altrettanto forte nell’opinione pubblica europea e mondiale”.

“La sicurezza di ogni popolo ci sta a cuore come la nostra, ma non siamo disposti a tollerare invasioni dei nostri diritti e violazioni della nostra riservatezza a seguito di iniziative unilaterali e mai dichiarate di Autorità di altri Governi, tanto più se tradizionalmente in relazione di amicizia con l’Unione Europea”.

“Aggiungo che se quanto appare finora fosse vero ci troveremmo anche di fronte a una assoluta sproporzione tra mezzi e fini, tanto da far sorgere persino il sospetto che il vero scopo non sia la sicurezza ma il controllo globale. Un sospetto, questo, intollerabile, che al più presto deve essere possibile rimuovere a seguito di chiarimenti convincenti delle Autorità americane o ad adeguati impegni da parte loro a far cessare ogni attività di questo tipo che non trovi in accordi internazionali specifici il suo fondamento”.

“Infine una riflessione. Quanto sta accadendo dimostra sempre più chiaramente la necessità di una regolazione adeguata a scala internazionale delle modalità di funzionamento della rete, soprattutto per quanto riguarda i dati trattati, conservati e archiviati sia da parte dei fornitori di servizi che delle Autorità pubbliche. Senza una adeguata regolazione internazionale, il rischio è di lasciare immutata l’attuale situazione di penetrabilità senza confini delle banche dati che contengono le nostre comunicazioni, ovvero di affidare a accordi bilaterali tra grandi potenze tecnologiche la soluzione di problemi che devono invece essere discussi e condivisi da tutti. In questo senso credo che sia stato un grande errore, da parte di molti Paesi, non sottoscrivere il Trattato di Dubai, così come abbiamo detto anche nel Forum organizzato congiuntamente da Link e da Alleanza per Internet a Roma l’8 marzo scorso – presso il Ministero degli Esteri -, dal titolo “Oltre Dubai”.

“Credo anche che sia un errore non meno grave continuare a sostenere che qualunque forma di regolazione internazionale, specie se elaborata dagli Stati nel quadro dei tradizionali Trattati, sia un pericolo per la libertà della rete. E’ vero caso mai proprio il contrario: la libertà della rete è in pericolo laddove non ci sono regole e i nostri dati sono alla mercé di predatori pubblici e privati che troppo spesso agiscono senza limiti né pudore”.

“Per queste ragioni” ha concluso il prof. Scotti, “la Link University condivide totalmente questa iniziativa e assicura ad Alleanza per Internet che non verrà meno l’aiuto e la collaborazione dell’Università e dei suoi Centri di ricerca nell’azione che oggi Alleanza per Internet ha intrapreso”.

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