Italia
Quattrocentoquaranta profili Facebook che contenevano materiale pedopornografico. E’ la nuova, agghiacciante, denuncia dell’Associazione Meter Onlus, da anni attiva nella lotta alla pornografia online che coinvolge i minori, che ha segnalato alle forze dell’ordine i profili registrati sul popolare social network che contenevano contenuti a sfondo chiaramente porno che coinvolgevano bambini in atteggiamenti sessuali espliciti.
I profili in questione, registrati in ogni parte del mondo ma soprattutto in America Latina, riportavano chiaramente l’invito a pubblicare immagini di bambini tra i 12 e i 14 anni. Si tratta di pagine che promuovevano la pedofilia come ‘normale’.
Il risultato è quanto più allarmante perché i 440 profili sono stati individuati con uno screening sulla rete sociale durato poco più un’ora. Facilmente immaginabile cosa possa venir fuori con un monitoraggio più lungo e intenso.
“Ancora una volta – ha detto Don Fortunato Di Noto a capo dell’Associazione Meter – si pone all’attenzione i reati connessi sulla rete. Non ci stancheremo mai di sottolineare che l’Osmocop (Osservatorio Mondiale contro la pedofilia di Meter) lavora 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno in questo campo, garantendo risultati professionali ed efficaci”.
E lo fa malgrado gli scarsi fondi messi a loro disposizione anche dalla regione Sicilia.
E’ la prima volta che i volontari di Meter (italiani, argentini e brasiliani) dell’Osmocop effettuano una verifica su Facebook che gli ha permesso di scoprire una rete molto ramificata di soggetti che producono e divulgano materiale pedopornografico e rivendicavano la liceità di queste azioni spregevoli a danno dei minori. Dal 2010 al 2012 sono più di 2000 i profili pedofili segnalati nelle piatteforme dei diversi social network.
La denuncia, come informa una nota di Meter, è stata immediatamente segnalata alla Polizia postale e delle comunicazioni, che ha avviato la procedura di verifica, indagine e approfondimento delle segnalazioni.
La nuova denuncia di Meter evidenzia ancora di più la necessità di urgenti provvedimenti contro tutte le forme di violenza che avvengono sul web e anche sui social network.
Giusto alcuni giorni fa, Facebook, la rete sociale più popolare del mondo, ha deciso di rivedere la propria policy di moderazione online dopo che alcuni grandi brand hanno ritirato i banner pubblicitari perché pubblicati accanto a messaggi sessisti o a pagine che avallavano femminicidi e stupri (Leggi Articolo Key4biz).
Il prossimo 10 giugno si terrà, inoltre, alla Camera un importante convegno voluta dalla presidente Laura Boldrini dal titolo “Parole libere o parole d’odio? Prevenzione della violenza online” (Leggi Articolo Key4biz).
Occasione per riflettere, anche grazie alla partecipazione del giurista Stefano Rodotà, sull’opportunità o meno di prevedere leggi speciali contro questi reati e per presentare la campagna del Consiglio d’Europa #nohatespeech.