Italia
Prima della fine di giugno sarà pronto il bando delle frequenze televisive. Lo ha assicurato il viceministro dello Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonio Catricalà, informando che il MiSE sta lavorando alla stesura del bando che sarà poi sottoposto agli uffici Ue, visto che pende ancora la procedura d’infrazione contro l’Italia.
Catricalà, oggi a Lussemburgo per il Consiglio Ue sulle telecomunicazioni, ha incontrato anche il Commissario Ue per la Digital Agenda Neelie Kroes.
“L’Italia – ha poi aggiunto Catricalà – è sulla strada giusta nella realizzazione di un vero mercato unico digitale per il quale e’ necessario un quadro regolatorio unitario che incentivi gli operatori a investire e quindi a creare ricchezza e posti di lavoro”.
“Bisogna evitare – ha detto ancora – che ci siano economie digitali a diverse velocità in Europa. Non e’ un libro dei sogni, si può fare”.
Sulle frequenze è intervenuto ieri anche il Ministro Flavio Zanonato nell’audizione alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato per far sapere che ‘è tutto pronto’.
“Al fine di assicurare l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio, nonché per aprire il mercato di radiodiffusione televisiva terrestre in tecnica digitale a soggetti nuovi entranti, assegneremo – ha precisato il Ministro – nuovi diritti di uso per frequenze televisive nazionali tramite un’asta con offerte economiche a rilanci competitivi”.
All’asta, secondo quanto stabilito dal Regolamento Agcom, andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d’uso ventennale.
Per rispondere all’obiettivo di garantire un maggior grado di concorrenza e pluralismo nella diffusione dei contenuti, come richiesto anche dalla Commissione europea, il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex) e per due lotti agli operatori già in possesso di due multiplex; limita a un solo multiplex la partecipazione degli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento; esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex.
In un’ottica di gestione efficiente dello spettro e di sviluppo futuro dei servizi destinati all’LTE, Agcom ha deciso inoltre di escludere dalla gara le frequenze dei lotti U di durata quinquennale previsti nel primo schema di provvedimento.