Italia
Pubblichiamo di seguito la riflessione di Francesco Pizzetti (Professore di diritto costituzionale all’Università di Torino e alla Luiss Guido Carli di Roma e Presidente di Alleanza per Internet) – intervenuto al seminario organizzato da Arel – Agenzia di Ricerche e Legislazione – a Roma sul tema “Il trattato di Dubai e i rapporti tra operatori di rete e Over the Top”.
Mi sembra importante che in una riflessione organica su quel che è accaduto a Dubai nel corso della World Conference on International Telecomunications si parta da un’osservazione tanto banale quanto essenziale.
La Conferenza di Dubai, era stata specificamente convocata per rivedere l’International Telecomunications Regulations (ITRs): un trattato in vigore contenente le regole vincolanti per facilitare e rendere possibile ed efficiente l’interconnessione e l’interoperabilità delle informazioni e dei servizi di comunicazione e per assicurare la loro piena efficienza e diffusione per la più ampia utilizzazione e affidabilità pubblica.
Questo Trattato era stato rinegoziato l’ultima volta a Melbourne nel 1998 e diffusa e unanime era perciò la convinzione che le regole in esso contenute fossero divenute ormai datate e richiedessero dunque un urgente adeguamento per far fronte ai cambiamenti profondi intervenuti nel frattempo nel sistema e nelle tecnologie dell’Information Comunication Tecnology nel quadro dell’avvio del XXI secolo.
Dunque l’obiettivo era fin dall’inizio quello di rivedere e rinnovare un Trattato.
Un obiettivo motivato, innanzitutto, dalla necessità di incrementare le relazioni fra le nazioni e i popoli e di aiutare i Paesi, specialmente quelli delle parti più arretrate del mondo, a raggiungere livelli e standard elevati di sviluppo economico e sociale attraverso reti e sistemi di telecomunicazioni più efficienti, in grado di aiutare tutti i membri dell’ITU a essere in grado di reggere le nuove sfide poste da un sistema di ICT in rapida evoluzione…
