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Il presidente Rai, Anna Maria Tarantola, ha preso una precisa posizione in merito all’Appello Donne e Media, scrivendo alla promotrice Gabriella Cims in risposta alla sua lettera pubblicata da key4biz il 9 maggio scorso (Leggi Articolo).
“Condivido con lei – ha scritto il presidente Rai alla Cims – che il nuovo Contratto di Servizio 2013-2015 dovrà costituire un’utile occasione per progredire ulteriormente sul percorso di bilanciamento della rappresentanza delle donne in ogni ambito sociale“.
Come noto, a seguito delle proposte di riforma avanzate da Gabriella Cims e sostenute dalle migliaia di persone e associazioni firmatarie dell’Appello Donne e Media attraverso la campagna web lanciata da key4biz, per la prima volta nel Contratto di Servizio Pubblico Rai-Governo sono stati inseriti ben 13 nuovi articoli che impegnano la Rai ad una programmazione “rispettosa della dignità umana, culturale e professionale delle donne” e a dare avvio a “un nuovo corso per una rappresentazione realistica e non stereotipata“, come oggi recitano ad esempio l’articolo 2, commi 3 e 3p.
A seguito dei nuovi impegni assunti nel Contratto di Servizio sono dunque scaturiti importanti segnali di cambiamento, come l’annuncio della Rai di voler cancellare dal proprio palinsesto la programmazione dedicata a Miss Italia, non per motivi economici ma proprio perché quelle immagini “vengono ormai ritenute inadatte a rappresentare la figura femminile sulla tv pubblica, secondo la nuova linea editoriale già inaugurata al Festival di Sanremo” (Leggi Articolo Key4biz).
La conferma nel Contratto di Servizio pubblico in via di rinnovo, dei suddetti 13 articoli promossi dall’Appello e della nuova “linea editoriale” che ne è derivata è quindi il primo obiettivo per proseguire sul percorso avviato.
Nella lettera del 9 maggio inviata, oltre che alla presidente Rai, al presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, alla presidente della Camera dei Deputati, ai ministri delle Pari Opportunità e dello Sviluppo Economico, Gabriella Cims ha riportato la lacerante preoccupazione delle associazioni firmatarie dell’Appello per l’escalation di violenza sulle donne, anche sulle minorenni, e ha sottolineato il convincimento che “solo attraverso un rinnovato approccio culturale, fortemente guidato dai media, sarà possibile contrastare l’insopportabile prezzo di violenza e morte subito dalle donne nella nostra società”.
Nella sua risposta, la Presidente della Tv pubblica ha voluto dare un messaggio chiaro alle sostenitrici e ai sostenitori delle riforme concretamente avviate con l’Appello, augurandosi che “tale nuovo corso possa continuare proficuamente“.
Ma perché ciò accada, sarà importante non tanto cosa si eliminerà dai palinsesti, ma quanto di innovativo verrà immesso nelle strade convergenti delle tecnologie mediali. Poiché la convergenza amplifica all’ennesima potenza il contenuto mediale a prescindere dalla tecnologia, quanto più plurale e non riduttiva sarà la galleria di “modelli femminili di riferimento” che sapremo offrire all’immaginario collettivo tanto più rapidamente saremo in grado di voltare pagina.
Per tale motivo, ha dichiarato la Cims a Key4biz “abbiamo sollecitato la Rai a realizzare la già annunciata programmazione di una serie di puntate sul “Talento delle donne”, con una redazione che fosse anche un tavolo di confronto in grado di coinvolgere le ampie rappresentanze professionali che hanno sostenuto l’Appello, attive su tutto il territorio nazionale”.
Proprio sui “nuovi contenuti”, infatti, si gioca il ruolo stesso della Tv pubblica per avviare l’auspicato nuovo corso culturale con il comune obiettivo di una rappresentazione mediatica non stereotipata delle donne. Su questo tema, il presidente della Rai apre uno spiraglio di maggiore concretezza nella sua lettera, affermando che “la Rai sta progressivamente introducendo nei palinsesti linee editoriali maggiormente rispondenti a una corretta ed equilibrata rappresentazione di genere” e sottolineando come il tema le stia “particolarmente a cuore, anche in linea con la missione del Servizio Pubblico radiotelevisivo”.
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