Italia
Mediaset s’impegna con la Ue a rendere internet più sicuro. Lo ha annunciato il presidente Fedele Confalonieri a Bruxelles in occasione del Summit della CEO Coalition, dove ha anche incontrato il Commissario Ue alla Digital Agenda Neelie Kroes.
Registrazione online, parental control, classificazione a semaforo dei video, bottone “comitato Tv e minori” per segnalare contenuti inappropriati: sono questi alcuni degli strumenti adottati dal gruppo televisivo a tutela dei minori anche per quanto riguarda i contenuti su internet.
“Da fornitore multipiattaforma di contenuti – ha dichiarato Confalonieri – Mediaset sente il dovere di garantire una fruizione sicura e responsabile ai propri utenti, in particolare ai più piccoli e alle loro famiglie“.
“Internet – ha poi aggiunto – è una piattaforma di distribuzione sempre più cruciale per Mediaset. Ma, al contrario di altri operatori internazionali, ritiene sia necessario offrire responsabilmente strumenti di tutela adeguati, soprattutto per i minori, come dimostrato da 20 anni di esperienza televisiva“.
Il presidente dell’azienda di Cologno Monzese, ha detto d’essere consapevole che “stabilire delle responsabilità per il mondo online può essere più complicato di quanto non sia stato per la televisione”. Ma questo non esclude, ha commentato Confalonieri, la necessità di intervenire: “E’ arrivato il momento di tutelare gli utenti con lo stesso livello di protezione”.
Tanto più che recentemente il presidente di Mediaset ha annunciato che entro fine anno il gruppo lancerà la nuova offerta online di contenuti on-demand. L’azienda sta, infatti, mettendo a punto una nuova proposta estremamente innovativa: “Entro Natale lanceremo un’iniziativa senza eguali in Italia, una vasta offerta di contenuti visibili online su pc, tablet e apparecchi tv di nuova generazione”.
In vista del lancio dei nuovi servizi, l’azienda si preoccupa, quindi, di come proteggere i più piccoli dalle insidie del web.
Confalonieri ha più volte parlato anche dell’agguerrita concorrenza delle web company sul mercato dei contenuti. I cosiddetti Over-The-Top (Google, Apple, Amazon, Facebook, Netflix), “giganti – ha commentato – che fanno soldi in Italia ma non sono tenuti a pagare le tasse, ad assumere in Italia, a usare metodi trasparenti di comunicazione al mercato“.
“Sarebbe utile che la politica, invece di soffocare i campioni nazionali, li mettesse nelle condizioni normative adatte per sviluppare tutte le potenzialità e far fronte alla competizione globale”.